GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Case Aler Dall’amianto alla svolta green Tetti verdi, facciate di riso e fotovoltaico

Nel 2010 le 4 torri di via Russoli furono spogliate della copertura perché conteneva la sostanza nociva. Ora è partita una riqualificazione senza precedenti nell’edilizia pubblica: un bosco verticale in periferia

di Giambattista Anastasio

In via Russoli, nel quartiere Barona, periferia sud-ovest della città, è finalmente partito un intervento di riqualificazione senza precedenti a Milano e in Italia. Per la prima volta, infatti, i quattro palazzi di edilizia residenziale pubblica che scandiscono la via dal civico 14 al civico 20 diventeranno un esempio di lotta all’inquinamento e allo spreco di energia. Diventeranno edifici di classe A, la classe più virtuosa quando si tratta di consumi energetici. Saranno le prime case popolari del tutto sostenibili. E c’è una sfumatura ulteriore: questi stessi palazzi, nel 2010, furono letteralmente spogliati delle facciate perché si scoprì che contenevano amianto. Da allora ad oggi sono rimasti nudi, senza copertura esterna. Quella che sta per compiersi è, quindi, una rivoluzione a tutto tondo: i palazzi d’amianto si apprestano a diventare palazzi d’esempio per tutti.

Il merito va innanzitutto a Tina Monaco, anima di più iniziative in via Russoli e tra le fondatrici dell’associazione “Coltivare la città“, e a Tiziana Monterisi, architetto e cofondatrice di Ricehouse, che ha ideato il progetto di riqualificazione. "Le quattro torri residenziali di via Russoli saranno rivestite con un cappotto prefabbricato realizzato con gli scarti del riso proveniente dal Parco Agricolo Sud Milano – fa sapere Monterisi –, questo rivestimento consentirà di assorbire 250 tonnellate di anidride carbonica all’anno". Non solo: "Installeremo un impianto fotovoltaico da 20 kilowatt e i tetti dei palazzi saranno isolati e ricoperti di verde". Un bosco verticale nel patrimonio dell’edilizia popolare. "Per me è emozionante vedere la gru al lavoro nei cortili – racconta Monaco –. È un simbolo concreto e tangibile di una rinascita, di una nuova vita per questi palazzi, per il quartiere e per tutti noi. Una soddisfazione dopo 12 anni di lotta".

Quindi, al fianco di Monaco e Monterisi, ecco A2A, che si è fatta carico delle spese per lo studio di fattibilità e la progettazione preliminare, esecutiva e definitiva dell’intervento, e poi si è aggiudicata i lavori, ed Aler Milano che gestisce i palazzi, ha lanciato l’avviso pubblico e ha ottenuto che gli interventi fossero finanziati dal superbonus 110%. Da qui la scadenza: entro dicembre 2023 i lavori dovranno essere pressoché terminati. In questi giorni A2A ha iniziato le attività di cantierizzazione, che si protrarranno per un mese prima di partire coi lavori veri e propri. Intanto dal Comune sarà formalizzata l’autorizzazione della commissione paesaggistica. "Stiamo pensando ad una cerimonia di presentazione dei lavori insieme al presidente della Regione, Attilio Fontana, e ai vertici di A2A – spiega Domenico Ippolito, direttore generale di Aler –. Questo intervento è doppiamente importante: stiamo portando il tema della sostenibilità nell’edilizia pubblica".