FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Case Aler, piove ancora sul bagnato

Amareggiati gli abitanti di via Treves: nonostante le plurime segnalazioni le risposte non sono mai arrivate

di Francesca Grillo

Una risposta che indigna, preoccupa e lascia senza parole. Gli abitanti di via Treves sono avviliti e "molto arrabbiati. La situazione è drammatica, sono anni che combattiamo e abbiamo perso le forze". La situazione a cui si riferiscono gli inquilini è quella delle case Aler in via Treves. Abitazioni che da quasi 10 anni sono soggette a infiltrazioni e degrado. Una battaglia infinita, a colpi di segnalazioni, reclami, lettere e telefonate ad Aler, ma le risposte "non sono mai arrivate", allargano le braccia i residenti del civico 4143, quelli che più soffrono le condizioni precarie delle case. Anche il sindaco Fabio Bottero si era schierato dalla parte dei cittadini, chiedendo un intervento rapido per sistemare le problematiche. Tra tutte, i continui allagamenti nel cortile esterno e nelle abitazioni, dove appena le piogge si fanno più intense i rubinetti si trasformano in geyser, mentre i tombini, fuori, vomitano acqua sporca.

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Nicola Di Marco che ha preso a cuore le istanze dei cittadini. Il consigliere grillino ha indirizzato ad Aler una lettera, chiedendo informazioni sulla gestione degli stabili. La risposta è arrivata, ma ha lasciato senza parole i residenti che non si aspettavano "di ricevere una missiva inaccettabile – parlano esasperati –. Siamo esausti, non si risolve nulla, qui ci stiamo ammalando tra infiltrazioni e muffe".

Ed ecco la risposta di Aler: "Il fenomeno evidenziato – gli allagamenti, ndr – non è legato alla presenza di terra nei tombini ma deriva dall’incapacità del sistema fognario pubblico di ricevere le acque chiare e scure dei fabbricati dei quartieri, molti dei quali privati. Costruiti anni fa, scaricano alla fognatura entrambe le acque. Tali problematiche si riversano sui fabbricati Aler per la loro collocazione". Insomma, per Aler è colpa dei vecchi palazzi e del sistema fognario, ma per gli inquilini "ha tutta l’aria di essere una scusa per non intervenire – affermano –: non è stato controllato prima questo problema? Viene fuori solo ora?".

Ma Aler insiste, sostenendo che "le verifiche hanno evidenziato come il dimensionamento del tratto fognario su via Treves non sia calibrato per accogliere la portata d’acqua, soprattutto in occasione di eventi meteorici straordinari. Risulta invece corretta la pendenza per far defluire le acque". Ma la cosa peggiore è che pare non esserci una soluzione rapida: "Nell’analizzare con il Comune e con Cap le risultanze delle verifiche – prosegue Aler –, si è condiviso come la problematica possa essere risolta solo con un intervento straordinario che non è possibile realizzare in tempi brevi". Ed ecco quello che ha fatto arrabbiare di più i residenti: "L’unica soluzione immediata è avviare una mobilità verso altri alloggi Aler".

"In pratica – commentano gli inquilini – ora ci dicono che dobbiamo trasferirci perché non sono in grado di risolvere un problema che facciamo presente da otto anni. Qui viviamo in condizioni precarie, è tutto ammuffito, bagnato, umido. I cavi della linea telefonica e internet sono danneggiati, per tutto il lockdown siamo rimasti senza rete, i salti di corrente sono continui, persino le finestre stanno cedendo e i muri sono fradici. Noi continuiamo a pagare affitti a canone moderato, quindi poco inferiore ai prezzi di mercato. Abbiamo fatto tanti progetti di vita qui e ora ci troviamo costretti a cambiare casa perché in queste ci stiamo ammalando. Non è vivere dignitosamente in queste condizioni".