MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

A Milano in stallo 385 case delle coop. “Ritardi del Comune, la Procura qui non c’entra”

Maggioni (Ccl): “In questo momento capisco che i dirigenti e funzionari comunali siano estremamente prudenti".Domani alle 18 assemblea con l’assessore Tancredi. “Metodo istituzionale. Ma pronti a scendere in piazza”

Alessandro Maggioni, presidente del Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano

Alessandro Maggioni, presidente del Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano

Milano, 25 febbraio 2025 – In stallo la realizzazione di 385 alloggi (47 in edilizia convenzionata ordinaria, 68 in edilizia Ers in vendita e 69 in affitto, il resto in edilizia libera ma a prezzi accessibili) che il Consorzio Cooperative Lavoratori (Ccl) vorrebbe realizzare in quattro zone della citta: Certosa, Taggia, Lambrate e Cascina Gatti.

Procedure nel mirino della Procura? Macché. Qui non si parla di Scia o di ristrutturazioni che diventano nuove contruzioni, ma di procedure che la magistratura non ha mai contestato finora.

Il presidente di Ccl, Alessandro Maggioni, racconta che “su quei quattro progetti abbiamo raccolto le preoccupazioni dei nostri soci, ci siamo confrontati con loro e abbiamo preso una decisione: abbiamo rifatto i progetti edilizi, investendo denaro, in modo tale da eliminare tutte le questioni che negli ultimi mesi la Procura ha evidenziato come problematiche. Quindi, dal nostro punto di vista, il decreto Salva Milano è ininfluente. Eppure quei quattro progetti vanno avanti molto lentamente”. In altre parole, sono sostanzialmente fermi negli uffici dell’Urbanistica del Comune, uffici sotto attacco da mesi da parte della Procura.

“I nostri soci – continua Maggioni – non sono investitori istituzionali, sono cittadini che hanno bisogno di una casa. Alcuni di loro ci avevano suggerito di aspettare l’approvazione del Salva Milano, ma abbiamo deciso di prendere una strada diversa. Non ci siamo pentiti, perché il decreto non è stato ancora approvato al Senato”.

Ora Ccl ha convocato un’assemblea comunitaria per domani, alle 18 nel Salone Clerici della sede dell’Acli milanese in via della Signora 3. “All’incontro abbiamo invitato l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi”, svela il presidente, il quale precisa che “per ora abbiamo scelto un approccio istituzionale alla questione, un’assemblea. Ma se dovesse servire, siamo pronti a scendere in piazza”.

Maggioni entra nel dettaglio amministrativo: “Il progetto Certosa è un Permesso di costruire in attuazione di Piano attuativo. Gli altri sono Permessi di costruire convenzionati con progetti integralmente rifatti per evitare eventuali interventi della magistratura. Per noi, dunque, come ho detto già all’inizio, il decreto Salva Milano è ininfluente”.

Nonostante questo, i progetti descritti dal numero uno del Ccl sono sostanzialmente fermi. “Stanno andando avanti molto lentamente”, precisa il presidente. Troppo lentamente.

Ma perché? “In questo momento capisco che i dirigenti e funzionari comunali siano estremamente prudenti – risponde Maggioni –. Le dichiarazioni di Tancredi contro i costruttori? La riflessione a voce alta dell’assessore, che forse sconta un po’ di impoliticità e forse anche un po’ di ingenuità, rispecchia una situazione problematica in Comune. Ma probabilmente è un errore generalizzare: ci sono operatori e operatori. Capisco, dunque, la reazione della presidente di Assimpredil Ance Regina De Albertis alla parole di Tancredi”.