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Case dismesse: l’elenco si allunga. Ok a 19 interventi, 81 in attesa

Il Comune di Milano aggiunge cinque edifici dismessi all'elenco per il recupero urbano, seguendo la legge regionale. Proprietari hanno due anni per presentare proposte di intervento. La rigenerazione urbana è vista come chiave per riportare attività nella comunità, nonostante le recenti inchieste sulla corruzione edilizia.

Case dismesse: l’elenco si allunga. Ok a 19 interventi, 81 in attesa

Da viale Abruzzi 42 a via Cosenza 28, da via Mecenate 87 a viale Monza 90, fino al civico 40 di via Medici del Vascello. Sono cinque gli edifici che, attraverso una delibera di Giunta, si aggiungono ai 138 già inseriti nell’elenco degli immobili dismessi. Cinque blocchi edilizi, un tempo adibiti a funzioni industriali, terziarie e residenziali. L’aggiornamento è previsto dalla delibera del dicembre 2021 che disciplina il recupero e la restituzione alla città degli edifici abbandonati, in applicazione dell’articolo 40 bis della legge regionale 12/2005 che inquadra e regola la materia. Come deciso con la delibera del 2021, i proprietari degli edifici hanno due anni di tempo (il minimo consentito dalla legge regionale) per presentare le proposte di intervento, pena la perdita dei premi volumetrici. Con la stessa delibera, il Comune di Milano ha fissato al 10% il tetto massimo di incremento dei diritti edificatori e individuato una serie di ambiti territoriali in cui questa possibilità non può essere concessa, per ragioni di particolare tutela paesaggistica, ambientale e architettonica.

Ad oggi, il Comune registra circa 100 richieste di interventi edilizi, tra ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie e demolizioni, 19 delle quali già autorizzate attraverso il rilascio del titolo. Dati che "confermano che siamo sulla strada giusta. La spinta che l’amministrazione ha impresso negli ultimi anni al recupero degli immobili dismessi sta iniziando a restituire risultati soddisfacenti, anche riducendo le eccessive premialità volumetriche previste dalla Regione", spiega l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, sottolineando che "la rigenerazione urbana di una città passa anche da questa grana fine, dal recupero di singoli edifici che, o demoliti e ricostruiti oppure riqualificati, possano tornare ad avere una funzione attiva all’interno della comunità". Una rigenerazione messa in discussione dalle inchieste della Procura di Milano su presunti abusi edilizi, che nelle scorse settimane hanno portato il Comune a correggere il tiro con nuove linee di indirizzo per l’urbanistica che hanno recepito i rilievi dei magistrati.

A.G.