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Prezzi delle case a Milano, l’assessore Guido Bardelli: “Mercato impazzito, ci vuole una regia pubblica”

La new entry della giunta Sala alla sua prima uscita pubblica lancia un messaggio chiaro. “Il privato, anche se sociale, da solo non basta. Ci vuole una sintesi fra i due comparti, anche utilizzando strumenti nuovi”

Milano, 18 luglio 2024 – Il tema dei prezzi delle case è, probabilmente, il tema principe che politica, imprenditoria e società sono chiamate ad affrontare a Milano in questi anni. Ne è consapevole il neo assessore alla Casa Guido Bardelli, scelto dal sindaco Giuseppe Sala per sostituire Pierfrancesco Maran, volato a Strasburgo, dopo essere stato eletto nelle file del Pd all’europarlamento. Oggi, giovedì 18 luglio, Bardelli ha fatto il suo esordio pubblico come esponente della giunta nel corso di un evento organizzato dalla Cgil, incentrato sul tema abitativo a Milano. 

E, almeno a parole, si tratta di un debutto che va dritto al punto, senza risparmiare – fra le righe – critiche al sistema del mercato immobiliare. Rilanciando, anche, il ruolo del pubblico. 

Lavori edili a Milano; nel riquadro, l'assessore alla Casa Guido Bardelli
Lavori edili a Milano; nel riquadro, l'assessore alla Casa Guido Bardelli

Le dichiarazioni

"Questa è una città che è sempre stata aperta, che ha sempre accolto, che non può permettersi di perdere la sfida dell'inclusività perché sarebbe una cosa innaturale e contro natura per Milano". Queste le parole di Bardelli, che ha voluto comunque esprimere una visione ottimista sulla possibile risoluzione dei problemi abitativi in città, unendo diversi aspetti.

"Accanto a questo mercato abitativo che è impazzito dobbiamo affiancare un altro tipo di mercato – dice l'assessore – e i punti su cui vorrei muovermi io partono comunque da quello dell'ascolto", mentre il secondo punto "è che una sfida di questo genere non può avvenire se non sotto una forte regia pubblica: su altri tipi di edilizia sociale che io difendo e ho difeso perché me ne sono occupato, ritenevo che il privato a determinate condizioni, come ad esempio lo sconto sugli oneri, potesse farcela da solo, ma questa cosa non è più possibile".

Ecco perché, per Bardelli occorre una sintesi tra i due comparti. "Il privato da solo, anche se sociale, non ce la può fare, il pubblico da solo non ce la può fare, ci vuole quindi una partnership e dobbiamo trovare degli strumenti anche giuridici innovativi rispetto alla gara, parliamo di coprogrammazione, coprogettazione. Salvaguardando ovviamente la trasparenza".

Motivi di ottimismo

Per l'assessore dunque c'è motivo, nonostante la situazione drammatica, per essere ottimisti. "La regia pubblica ci può essere e c'è un Comune di Milano che ha comunque la possibilità e la competenza per poterlo fare, la partnership pubblico-privato c'è perché c'è un privato sociale a Milano che è molto forte, che non è tipico di tutte le realtà italiane e questa è una grande speranza perché questa è una sfida che riguarda tutta la città ed è una sfida che riguarda tutti i corpi intermedi", senza dimenticare "il suo capitale umano eccezionale".

Se non si attuano strumenti di argine, per Bardelli "le conseguenze possono essere drammatiche, con gentrificazione e il rischio di perdere in tempi brevissimi un'intera fascia della popolazione indispensabile, ma non solo perché sono i lavoratori, ma perché creiamo una città esclusiva, una città che impazzisce, e i giovani crescerebbero senza vedere persone di diverse estrazioni".

Detto questo, "sarà complicato, ma – chiosa Bardelli – io spero di essere valutato severamente per quello che farò più per quello che si dice, e posso garantirvi che sto veramente impegnandomi molto e sto trovando molte persone, molti compagni di viaggio, con cui affrontare questo tema che mi sembra drammatico, ma nel contempo veramente affascinante, per lasciare qualcosa a questa città".