REDAZIONE MILANO

Case popolari, attacco del Comune: "La Regione sbaglia, Aler affonda"

La Rozza: Scelòte strumentali in vista delle amministrative di Massimiliano Mingoia

Un alloggio popolare (Newpress)

Milano, 7 settembre 2014 - «Regione Lombardia e Aler hanno giocato d’azzardo. Ma hanno perso la scommessa. E ora l’Azienda di edilizia residenziale rischia il fallimento». Carmela Rozza, assessore comunale ai Lavori pubblici con una lunga frequentazione dei quartieri popolari di Milano, affonda il colpo contro Palazzo Lombardia, il giorno dopo la decisione della Giunta comunale di affidare la gestione delle sue 28.791 case popolari a Metropolitana Milanese dal prossimo 1° dicembre. Il ragionamento della Rozza tocca i conti economici dell’Aler («senza gli 11 milioni di euro all’anno della convenzione con Palazzo Marino il bilancio dell’Azienda è sempre più in rosso»), ma guarda soprattutto alle Comunali del 2016. Sì, perché la campagna elettorale per Palazzo Marino passa anche dal caso Aler. L’assessore targata Partito democratico lo dice a chiare lettere: «Fino a oggi la Regione guidata da Roberto Maroni ha usato Aler come arma di battaglia contro il Comune. Sulla pelle dei cittadini». Ogni riferimento agli ultimi strappi voluti dal Maroni — dal «no» alla Newco con il Comune per la gestione di tutte le case popolari alla disdetta dell’Aler (società controllata dalla Regione) della convenzione con Palazzo Marino — sembra puramente voluto. L’addio all’Aler e la gestione comunale «in house» tramite Mm, società controllata al 100 per cento dal Comune, cambia le carte in tavola.

Dal 1° dicembre, in pratica, l’amministrazione municipale dovrà gestire direttamente i suoi 28 mila alloggi. Una scelta politica coraggiosa a meno di due anni dalle Comunali. Il sindaco Giuliano Pisapia, venerdì al termine Giunta, ha rivendicato la decisione senza mostrare particolari preoccupazioni: «Non penso alle elezioni, ma a finire bene il mio mandato. Amo troppo Milano per pensare al mio futuro». La scelta, però, resta politicamente delicata. Tanto che in Comune qualcuno aveva consigliato al sindaco di adottare un piano alternativo: rinnovare a condizioni diverse la convenzione con Aler e annunciare solo all’inizio del 2016, a campagna elettorale ormai in corso, che il Comune avrebbe affidato ad altri la gestione delle proprie case popolari. Un piano politicamente meno rischioso in vista delle Comunali. La scelta finale è stata un’altra: addio all’Aler, avanti con Mm. La scadenza elettorale, in ogni caso, è al centro dell’attenzione di Giunta e Mm. Tanto che Pisapia, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e l’assessore alla Casa Daniela Benelli hanno subito annunciato due mosse che puntano a dare segnali immediati di vicinanza agli inquilini delle case popolari: l’apertura di uno sportello in ognuna delle nove Zone della città e il ritorno dei portieri negli stabili municipali. Due progetti su cui sta già lavorando da qualche mese, nell’assoluto riserbo, il presidente di Mm Davide Corritore. L’opposizione in Comune, intanto, boccia la strategia della Giunta Pisapia. Il capogruppo di FI Fabrizio De Pasquale nota: «Il Comune non investe in manutenzione, non denuncia gli abusivi, tollera i morosi e pensa di risolvere tutto cambiando amministratore di condominio. Scriveremo a Renzi e Cottarelli che Pisapia sta istituendo un nuovo baraccone pubblico mentro loro vogliono chiuderli».

di Massimiliano Mingoia massimiliano.mingoia@ilgiorno.net