Milano, 26 aprile 2020 - Velocizzare l’assegnazione delle case popolari soprattutto quando sono famiglie in estrema difficoltà ad averne bisogno. È questo uno degli obiettivi che nelle prossime settimane saranno perseguti in Regione. Un obiettivo sul quale, dal punto di vista politico, c’è un’unità d’intenti tra Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche abitative, e Carmela Rozza, consigliere regionale del Pd, primo partito d’opposizione in Consiglio regionale.
Il tema dei tempi coi quali si assegnano gli alloggi popolari in Lombardia era emerso poco prima dell’intensificarsi dell’emergenza Coronavirus con riferimento alle assegnazioni ordinarie: come già riportato, l’ultimo bando lanciato a Milano si è chiuso con l’assegnazione di soli 10 alloggi sui 457 disponibili, tra Aler ed MM, e per quelle 10 assegnazioni ci sono voluti quasi 7 mesi tra l’apertura della procedura, la sua chiusura e l’ufficializzazione delle famiglie che avevano ottenuto l’alloggio. Il problema si è poi acuito a causa dell’emergenza sanitaria perché non vi erano e non vi sono tuttora alloggi pubblici disponibili in via provvisoria (quelli che rientrano nel SAT: Servizio Abitativo Transitorio) e perché, più in generale, non si è messa in campo nessun’altra misura che potesse e possa rispondere, attraverso l’edilizia pubblica, a chi è finito in strada nelle settimane del Covid-19. E tali criticità sopravviveranno alla pandemia.
Da qui la richiesta avanzata dalla Rozza a Bolognini: riaprire le assegnazioni in deroga, non più previste dalla legge regionale e dal relativo regolamento. Una richiesta alla quale l’assessore non chiude. Anzi. Nella lettera inviata il 20 aprile alla consigliera del Pd, Bolognini fa sapere: "Condivido appieno la sua preoccupazione rispetto ad una situazione emergenziale che colpisce gli strati della società più fragili ed esposti agli effetti diretti ed indiretti di questa emergenza sanitaria. Rispondo affermativamente alla sua richiesta, impegnandomi ad individuare soluzioni straordinarie che ci consentano di rispondere alle numerose richieste di assegnazione di un alloggio sociale che in queste settimane ci giungono da persone e famiglie in situazione di disagio abitativo forte e spesso estremo. Naturalmente nel rispetto della tenuta complessiva del sistema abitativo pubblico". Quali le azioni?
«Come Giunta –spiega Bolognini – stavamo già lavorando per risolvere questo problema, la sensibilità nostra e quella della Rozza si sono incontrate e abbiamo accolto l’istanza. Pensiamo ad un progetto di legge ad hoc o ad una delibera che modifichi la disciplina del SAT in modo da velocizzare le assegnazioni e, al tempo stesso, stiamo cercando una strada per sveltire le assegnazioni ordinarie in risposta ai casi di maggiore bisogno, che dopo l’emergenza Coronavirus aumenteranno, senza cambiare l’impianto della legge". "Ringrazio l’assessore e accolgo con favore il fatto che abbia riconosciuto che gli strumenti attuali sono inadeguati a rispondere al disagio abitativo e quindi bisogna cambiare. La possibilità di intervenire subito c’è ed è data dagli emendamenti alla legge ordinamentale che saranno votati in Consiglio il 12 maggio, in attesa di poter fare un discorso più serio sull’efficacia della legge e del regolamento delle case popolari attualmente in vigore".