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'Porte aperte' alla caserma Montello, i migranti accolgono il quartiere/ FOTO

E' iniziata a Milano la due giorni di sport e dibattiti 'Libera Montello - oltre i muri' organizzata dal comitato Zona 8 solidale

Giornata di festa alla Caserma Montello

Milano, 18 marzo 2017 -  'Porte aperte' alla Caserma Montello per un fine settimana di festa assieme ai migranti ospiti di via Caracciolo 29. E' iniziata a Milano la due giorni di sport e dibattiti 'Libera Montello - oltre i muri' organizzata dal comitato Zona 8 solidale.

I primi a incontrare i migranti sono stati i bambini della scuola Rinnovata Puecher che hanno preparato uno spettacolo musicale. "I bimbi già da una settimana stavano preparando questa performance", spiega Antonella Barranca del comitato: "L'iniziativa è stata pensata dopo che alcuni degli ospiti della Montello sono andati nella scuola a raccontare la loro esperienza. Sull'onda di quella risposta positiva è stata organizzata questa esibizione" che procede con un repertorio che va dalla 'Canzone del Sole' di Lucio Battisti a 'Bella ciao'. Ad ascoltarli non solo gli ospiti della Montello di via Caracciolo, ma anche molte famiglie con bambini. Una giornata di musica con la Banda degli ottoni a scoppio, attività conviviali e riflessioni sul tema dell'immigrazione. Per l'occasione, in Montello si sono ritrovati anche gli ospiti di altri centri: Zoia, Mabretti e Bresso. Ad animare il pomeriggio dentro la caserma è il torneo di calcio con la squadra afro-milanese Black Panthers. 

Ai cittadini intervenuti è permesso stare nel cortile della caserma, recintato con del nastro rosso e bianco, non visitare gli spazi interni. È, però, un bel passo avanti rispetto al passato quando l'ingresso nella struttura era stato completamente vietato. Tra i presenti c'è anche Martina, consulente alla Caritas, che ha portato qui la mamma e il papà: "non è la prima volta che veniamo qui - racconta -, siamo stati anche alla festa organizzata per l'arrivo dei migranti. Questa occasione è stata utile per far capire come funziona l'accoglienza. È una giornata tranquilla, non ci sono momenti di crisi o tensione". Per lei l'accoglienza nelle caserme o nei grandi spazi che non vengono utilizzati "dovrebbe essere estesa perché è una buona iniziativa". Sua madre, Anna, ci tiene a ribadire che "non siamo abitanti della zona 8" e, nonostante questo, "ci tenevamo a essere qui oggi".

Si dice contenta anche Noemi Morrone, insegnante in una scuola media e membro di Open8, associazione di residenti che abita intorno alla Montello. "Abbiamo cercato di coinvolgere le persone del quartiere, pensiamo sia bello far vedere ai residenti come vivono" i migranti, spiega sottolineando che "abbiamo premuto perché la Montello diventasse luogo di permeabilità" e "vediamo che c'è un atteggiamento positivo e bello". Dai migranti, assicura, "ricevo solo ringraziamenti per quello che stiamo facendo". Lo conferma Ahmed Abdi, 24enne ospite della caserma di via Caracciolo. Viene dall'Ogedania, una regione dell'Etiopia che lotta per l'indipendenza. "Mia madre è morta e mio padre è in carcere, per cui alla fine del 2014 sono andato via". Nel suo viaggio ha fatto una prima tappa in Italia nel 2015, poi è andato in Finlandia da dove è stato rimandato nel nostro paese secondo quanto prevede il trattato di Dublino. Alla Montello studia l'italiano due giorni a settimana e aiuta in cucina e domani vorrebbe correre la Stramilano. Il suo sogno è rimanere in Italia e studiare, come faceva nel suo paese dove ha frequentato le scuole fino al liceo.