
L’ennesima crisi occupazionale nel Milanese, quella della Geodis di Carpiano, è approdata davanti alla prefettura di Milano. Un primo incontro...
L’ennesima crisi occupazionale nel Milanese, quella della Geodis di Carpiano, è approdata davanti alla prefettura di Milano. Un primo incontro interlocutorio fra Geodis, la committente Amazon e Ceva Logistics, altra azienda del settore che assorbirà una parte delle attività e una decina dei circa 95 lavoratori Geodis, alla presenza anche di rappresentanti della Città metropolitana. I sindacati, intanto, chiedono ancora la convocazione di un incontro con le aziende coinvolte e le istituzioni e l’apertura di un confronto che possa mitigare le pesanti ricadute occupazionali sul territorio.
Lo stabilimento Geodis di Carpiano, in via Aldo Moro, è destinato infatti a chiudere. Una decisione dell’azienda della logistica che fa seguito alla scelta della committente Amazon di trasferire parte delle attività sul fornitore Ceva Logistics di Somaglia, nel basso Lodigiano. I sindacati Filt -Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti hanno organizzato nei giorni scorsi una manifestazione davanti ai cancelli, contro una scelta che impatterebbe sul futuro di 95 persone, 80 magazzinieri e 15 impiegati.
Giovedì 17 aprile il caso Geodis è approdato al Pirellone, con un’audizione davanti alla commissione Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione. Ieri un nuovo incontro, sempre interlocutorio, davanti alla Prefettura. Ceva Logistics, per far fronte all’aumento dei carichi di lavoro, potrebbe assorbire una decina di dipendenti Geodis. Per gli altri si apre una fase delicata e incerta, con all’orizzonte nuove mobilitazioni sindacali per chiedere diritti e tutele. Amazon, quando era esplosa la protesta, aveva spiegato che la decisione di interrompere i rapporti con Geodis è basata su "considerazioni commerciali, a seguito di un’approfondita valutazione della nostra rete logistica, in risposta all’evoluzione dei requisiti operativi".
Andrea Gianni