"Rapporto sessuale consenziente". Così come aveva raccontato l’amico dj Tommaso Gilardoni, ieri, dopo sette ore di interrogatorio al quarto piano di Palazzo di giustizia, anche Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, ha respinto l’accusa di stupro che gli viene contestata dopo la denuncia dell’ex compagna di liceo 22enne con cui ha trascorso una serata in un locale esclusivo al centro di Milano. "Ha risposto serenamente a ogni contestazione, siamo certi che oggi (ieri ndr) ci sia stato un passaggio processualmente favorevole al nostro assistito". Così le parole di Adriano Bazzoni, suo difensore insieme all’avvocato Vinicio Nardo. Circa i video, alcuni dei quali dimostrerebbero, stando sempre alla difesa di Leo La Russa, che la vittima era lucida e consenziente, ne sono stati recuperati quattro. Tre di questi sono stati trovati sul cellulare dell’amico deejay londinese di La Russa jr dopo la spontanea consegna del telefono con sim nell’interrogatorio reso il 12 dicembre negli uffici procura.
Da tempo, invece, in mano alla Squadra mobile e alle pm Rosaria Stagnaro e Letizia Mannella ci sarebbe un frammento di un filmato scoperto nello smartphone di Leonardo Apache che non riprenderebbe momenti di un rapporto sessuale, al contrario degli altri tre video. Di quelli a sfondo sessuale gli inquirenti erano venuti a conoscenza da un’intercettazione di un testimone dopo che era stato sentito a sommarie informazioni nel corso dell’inchiesta.
Verifiche sono state disposte per accertare la possibilità che quelle immagini siano girate tra gli amici dei due ragazzi che hanno consumato il rapporto sessuale con la 22enne. Qualora fosse certo che i video a sfondo sessuale siano passati di cellulare in cellulare potrebbe, in ipotesi astratta, configurarsi per gli indagati il reato di "revenge porn". Se da una lato i filmati sono fondamentali per la difesa, resta da accertare l’esistenza di un consenso “lucido e informato“ della ragazza, presunta vittima della notte di violenza nella casa del presiente del Senato.
In sostanza, l’ipotetico apparente consenso prestato dalla giovane in quei filmati, era veramente il frutto di una scelta lucida da parte della ragazza? Per accertare questo è stato conferito ad esperti medico legali l’incarico di una consulenza tossicologica sullo stato di alterazione della ragazza quella notte. Accertamenti che inizieranno a gennaio. Sul punto La Russa jr, così come Gilardoni, ha sostenuto che né lui né l’amico avevano consumato droga o bevuto molto alcol e avrebbe riferito, inoltre, che la ragazza era consapevole anche dei video realizzati quella notte.
Anna Giorgi