Milano, 1 febbraio 2024 – Un ultimo appello , prima che sia troppo tardi. Il sindaco Giuseppe Sala riprende in mano il dossier sul futuro dello stadio di San Siro e prova a far risedere a un tavolo di confronto, insieme o separatamente, il Milan e l’Inter, che da mesi hanno accantonato il progetto di realizzare un nuovo stadio di fianco al Meazza e puntano fuori Milano: i rossoneri – con atti amministrativi concreti – sull’area San Francesco a San Donato Milanese, i nerazzurri su un’area dei Cabassi a Rozzano, terreno su cui il club ha una prelazione fino ad aprile (scadenza verso la proroga?). Il primo cittadino coglie al balzo l’occasione della presentazione del progetto di restyling di San Siro promosso dal capogruppo di FI Alessandro De Chirico e realizzato dall’architetto Giulio Fenyves (studio Arco Associati) per lanciare un messaggio ai club: nel caso che Milan e Inter prendessero in considerazione l’opzione della ristrutturazione della Scala del calcio, il Comune sarebbe pronto a cedere il diritto di superficie dell’area dello stadio per 90 anni.
Questa la sintesi del messaggio di Sala, il quale fa capire che con il vincolo sul secondo anello del Meazza dato ormai per "certo" (la sentenza del Tar è attesa il 14 marzo), realizzare un nuovo impianto di fianco è impossibile. Ma ecco le parole del sindaco, pronunciate ieri all’ora di pranzo nell’aula del Consiglio comunale, scelta per far svolgere la commissione Sport-Olimpiadi-Urbanistica di Palazzo Marino: "La strada maestra per il Comune è la valorizzazione di San Siro, il progetto appena presentato dimostra che è possibile ristrutturare lo stadio senza far traslocare per due o tre anni le squadre. Ma non so se Milan e Inter si faranno convincere". E ancora: "Noi riteniamo che, in questo momento, da un lato i club stanno toccando con mano le difficoltà ad andare a San Donato Milanese o Rozzano e dall’altro hanno situazioni economiche difficili. In questa situazione, con tassi di interessi così alti, è possibile che ci ripensino. Sì a un confronto con le due società. Siamo qui per spingere le squadre a ripensare un’ultima volta al valore che c’è nel rimanere a Milano". Un’ultima volta, sì. Prima che sia troppo tardi.
“Qualora ci fosse un interesse dei club a restare e ristrutturare San Siro – continua Sala –, il Comune sarebbe aperto a tutte le soluzioni". Il sindaco ne elenca tre. Prima ipotesi: l’amministrazione realizza i lavori di riqualificazione a fronte di un accordo di lungo periodo con i club. Seconda: Palazzo Marino partecipa insieme alle società alle opere per lo stadio. "Ma è la terza ipotesi quella che a noi sembra quella più sensata: la cessione del diritto di superficie dell’area dello stadio di San Siro. Due i vantaggi. Per i club avere l’impianto nel proprio patrimonio sarebbe importante. Il diritto di superficie sarebbe a lunghissimo termine. Inoltre se i lavori fossero gestiti da una società privata, molto probabilmente la realizzazione delle opere potrebbe essere più rapida".
Sala parla anche di cifre economiche: "Il valore patrimoniale di San Siro è di 100 milioni di euro. Ma se Milan e Inter facessero un investimento sullo stadio, le cose cambierebbero. Potremmo chiedere che nell’area ci sia anche una funzione pubblica, valutando la riduzione del prezzo dell’impianto. Ma, soprattutto, nel caso di diritto di superficie a lunghissimo termine è chiaro che la cifra che le due società dovrebbero pagare al Comune sarebbe molto più limitata di quanto pagano oggi (10 milioni di euro all’anno, ndr ). In più, se ci fosse la disponibilità di uno o di entrambi i club a intervenire sul limitrofo quartiere di San Siro, la cosa aiuterebbe molto". Ultimo appello. Sala chiede a Milan e Inter di chiarire le loro posizioni. Una risposta che il Comune attende dallo scorso settembre, quando i club presero tempo per l’incertezza sul vincolo (ormai certo) e sul referendum (ormai scartato).