ANDREA GIANNI
Cronaca

Caso Villa Alberoni. La procura indaga per riciclaggio

Rivenduta dal compagno di Santanchè e dalla moglie di La Russa. Ma lei replica: "Un’operazione fatta alla luce del sole".

Caso Villa Alberoni. La procura indaga per riciclaggio

La plusvalenza di un milione di euro, realizzata attraverso la vendita “lampo“ della villa in Versilia del sociologo Francesco Alberoni, scomparso a Milano lo scorso 14 agosto all’età di 93 anni, finisce al centro di un nuovo capitolo d’inchiesta sull’affaire Visibilia. La Guardia di finanza di Milano, su delega della Procura, sta indagando infatti per riciclaggio, per accertare provenienza e destinazione di quel flusso di denaro e per verificare se parte della somma sia servita per coprire i debiti del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Santanchè.

L’immobile a Forte dei Marmi, 350 metri quadrati su tre livelli con giardino e piscina, fu acquistato da Dimitri Kunz D’Asburgo, compagno di Daniela Santanchè, e da Laura De Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa per 2,45 milioni e rivenduta a gennaio dell’anno scorso, in meno di un’ora dal rogito, all’imprenditore Antonio Rapisarda per 3,45 milioni. Imprenditore che, nei prossimi giorni, potrebbe essere convocato in Procura: potrà fornire i suoi chiarimenti sull’operazione sospetta messa sotto la lente dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi, con l’aggiunto Laura Pedio.

L’immobile appartenuto ad Alberoni è stato acquistato da Kunz e De Cicco, con un preliminare di vendita del 22 luglio 2022, a una cifra congrua per una villa di quelle metrature che necessitava di lavori di manutenzione. A destare i sospetti dell’Antiriciclaggio di Bankitalia è stato il guadagno di un milione su cui ora le Fiamme Gialle faranno approfondimenti. Non solo per capire la provenienza della somma versata dall’imprenditore Rapisarda ma anche quale è stata la destinazione della plusvalenza che sarebbe stata divisa a metà tra Kunz e la moglie di La Russa. "La mia partecipazione all’acquisto e rivendita della casa è avvenuta alla luce del sole – sottolinea De Cicco – e la plusvalenza a me riferibile, assai inferiore a quanto si legge detratte tasse e spese, è stata da me incassata ed è sempre rimasta nella mia disponibilità". Per Santanchè si profila intanto una richiesta di processo per la presunta truffa sulla cassa integrazione Covid in uno dei due filoni sul caso Visibilia, il gruppo fondato dalla ministra e da cui è uscita nel 2022 (l’altra tranche, con al centro l’accusa di falso in bilancio, sarà chiusa a breve). Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria non avrebbero versato oltre 120mila euro di contributi previdenziali all’Inps per i dipendenti.

Agli atti dell’inchiesta anche una telefonata fra Kunz e l’ex manager Federica Bottiglione che con la sua denuncia ha portato la Procura ad aprire l’inchiesta: "Siete degli scappati di casa, perdonami l’offesa. Io (...) nella mia vita pago anche il biglietto dell’autobus, pago le tasse e sono pure contenta… mi sono ritrovata in una situazione che non mi appartiene perché mi sono fidata di voi a non controllare le buste paga".