
Un frame del video sotto accusa
Cassano d'Adda (Milano), 15 dicembre 2020 - Fa discutere il video musicale 20062 pubblicato su YouTube dal rapper cassanese Avlas 20062, che ha già raccolto 14mila visualizzazioni in tre giorni. Chiaro il riferimento al codice postale di Cassano d’Adda in un brano che incita senza troppi giri di parole alla violenza e alla ribellione contro le forze dell’ordine. Il video è stato girato sotto il monumento dedicato al fondatore degli Alpini Giuseppe Perrucchetti nella centralissima piazza a lui dedicata. A fare da cornice e da coro, un gruppo di giovani, alcuni dei quali mostrano pistole, coltelli e mazze da baseball.
Risultato: denunciati dai carabinieri per porto abusivo d’armi cinque giovani, dei trenta che domenica 28 novembre si sono assembrati in piazza. Undici quelli sanzionati per non aver rispettato il Dpcm. Denunciato anche il 19enne Avlas per vilipendio alle forze armate. Il rapper è stato anche segnalato alla Prefettura, perché in possesso di 1,6 grammi di marijuana. Le indagini proseguono.
"Immagini preoccupanti e messaggio inaccettabile, è stata fatta richiesta di rimozione da YouTube – spiega il sindaco Roberto Maviglia –. Stiamo affrontando la questione attraverso i canali istituzionali, è bene per il momento mantenere l’assoluto riserbo. Abbiamo da tempo un problema che stiamo affrontando con le forze dell’ordine". Si muove anche la civica Cassano Obiettivo Comune che presenta un’interpellanza. In un messaggio inviato alle istituzioni politiche e militari da parte del capogruppo consiliare e dal coordinatore locale di Forza Italia, Andrea Savino, viene espressa massima solidarietà alle forze dell’ordine ma non mancano le preoccupazioni: "Siamo certi di condividere una forte preoccupazione per i contenuti e l’immagine che potrebbe uscire della nostra città ed allo stesso tempo seriamente preoccupati per la sicurezza dei cittadini, delle future generazioni, dei nostri figli".
Montano gli interrogativi anche da parte del comitato controllo del vicinato. "Preoccupa prima di tutto il contenuto di quel video - dichiara il coordinatore del comitato Augusto Brambilla - ma anche l’indifferenza della gente che a quanto pare non ha fatto nessuna segnalazione per impedire le riprese".