![](https://www.ilgiorno.it/image-service/version/c:NTNhNWUwODEtY2FhMS00:M2QwOTE3/nico-acampora-titolare-di-pizzaut-il-ristorante-interamente-gestito-da-ragazzi-autistici.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Nico Acampora, titolare di PizzAut, il ristorante interamente gestito da ragazzi autistici
Cassina de' Pecchi (Milano) - «Acampora sei un untore. Sporchi il gene. Non mangerò mai una pizza preparata da ragazzi autistici, come da poliomielitici". L’odiatrice da tastiera è una donna, Simona, l’attacco sui social è per PizzAut e il suo fondatore. Un pugno allo stomaco. La reazione non si fa attendere ma va nella direzione opposta: "Offriamo la pizza a lei e a tutti quelli che la pensano nello stesso modo. Evidentemente non ci conoscono. Qui, potranno fare un’esperienza d’amore senza neppure pagare il conto".
«Siamo nati per combattere il pregiudizio e costruire opportunità di inclusione per i nostri figli, la strada è lunga e tutta in salita - aggiunge Nico Acampora, titolare del primo ristorante italiano interamente gestito da autistici, aperto a Cassina il 1 maggio scorso -. "L’idea che ci siano persone che credono che i nostri ragazzi siano “infettivi” è drammatica e a tratti grottesca. Per questo dobbiamo moltiplicare esperienze come PizzAut anche in altri campi. Solo così potremo combattere il virus dell’ignoranza". Secondo la donna, il successo del locale sarebbe dovuto al fatto che "ci sono pochi laureati in medicina genetica, altrimenti avrebbero tutti paura a mangiare cibi in cui mettono le mani gli autistici".
I sostenitori della start-up sociale hanno letteralmente tappezzato la Rete di messaggi contrari al suo: "Ho chiesto a tutti di non cedere all’impulso di replicare ad affermazioni tanto crudeli con lo stesso tono - dice il fondatore -. Il mondo che gravita in torno a noi, quello che ci sostiene da sempre è stato all’altezza delle aspettative". C’è chi si chiede "se il gene della bassezza morale sia trasmissibile" e chi è contento che certa gente preferisca non frequentare il ristorante "almeno c’è sempre posto per noi che vi adoriamo".
In tanti invitano Acampora a proseguire con più forza: "Combattiamo ogni giorno con la paura di non sapere cosa sarà dei nostri figli quando noi genitori non ci saremo più, sono loro che ci danno la forza per provare a costruire un mondo migliore, dove parole così violente contro i più fragili non trovino più terreno fertile. Nelle ultime settimane tanti sindaci sono venuti a trovarci decisi a esportare la nostra formula nei propri Comuni e noi siamo pronti ad aiutare tutti. In un Paese civile PizzAut deve diventare la normalità".