REDAZIONE MILANO

Tassisti in rivolta a Milano: ora si punta sul Parlamento

Le associazioni di categoria reagiscono al decreto Omnibus con scioperi e critiche. Unica Taxi, Tam, Satam e Claai Unione Artigiani chiedono un monitoraggio serio a livello regionale e l'emanazione dei decreti attuativi del 2019.

Il decreto Omnibus, approvato lunedì dal Consiglio dei ministri, provoca la reazione delle associazioni di categoria dei tassisti, contrarie a quanto previsto nel provvedimento. Da qui l’annuncio di scioperi. Unica Taxi, il sindacato dei conducenti appartenente alla Cgil, ha dichiarato, a livello nazionale, "lo stato di agitazione" e ribadito "il giudizio sull’inopportunità di questo intervento". "Ora – prosegue il coordinatore nazionale Nicola Di Giacobbe – attendiamo di vedere come uscirà il decreto dalla Camera e dal Senato e continuiamo ad aspettare l’emanazione dei decreti attuativi del 2019". "Il Decreto porta alla distruzione del servizio" accusano, a loro volta, i rappresentanti di Tam, Satam e Claai Unione Artigiani. "Sarà battaglia. Nel corso dell’ultimo incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico e del Made in Italy, tenutosi lunedì, i rappresentanti delle associazioni Tam, Satam e Claai Unione Artigiani sono intervenuti per ribadire la loro contrarietà al documento. Abbiamo precisato che le forme di miglioramento del sevizio in termini numerici che questo decreto intende applicare porteranno una confusione legislativa con sovrapposizione di competenze tra Comuni e Regioni. Utilizzeremo quindi tutti i nostri contatti per fare in modo che in fase di conversione in legge non si apra la strada a una destrutturazione del servizio" concludono i rappresentanti delle tre associazioni delle auto pubbliche. Sulla stessa linea Emilio Boccalini, vicepresidente del radiotaxi Taxiblu: "Dare numeri o anche solo percentuali su nuove licenze non credo sia la soluzione. Non prima di intraprendere un monitoraggio serio a livello regionale e, conseguentemente, intervenendo con gli strumenti che la legge già prevede. Se poi non bastassero è chiaro che andranno intraprese altre soluzioni. Non va inoltre dimenticato che attendiamo, da anni, i decreti attuativi delle Legge 12 del 2019, sui quali l’attuale Governo ci è sembrato intenzionato a procedere in tempi brevi. E su questi di decreti, certo sì, c’è attesa".

Giambattista Anastasio