
Una settimana fa aveva scritto ai follower: "Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là, mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima". Così il trapper ex neomelodico Vincenzo "Niko" Pandetta aveva salutato i fan, dopo che la Cassazione ha reso definitiva una pena di 4 anni e 5 anni per spaccio ed evasione. Tuttavia, stando a quanto emerso ieri, dopo quel video l’artista è sparito nel nulla, pur continuando a dare segnali via social geolocalizzandosi a Milano. E proprio qui gli agenti della sezione "Criminalità organizzata" della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Nicola Lelario, lo hanno arrestato ieri: alloggiava in un bed&breakfast di via Michetti, in Bovisa. Dopo un giorno di appostamenti, i poliziotti in borghese lo hanno visto uscire dalla struttura ricettiva attorno alle 8 in compagnia di un trentatreenne albanese, che poi è risultato colui che aveva prenotato la stanza e che ha dichiarato di essere il manager. Ad attenderli in auto c’era un trentottenne italiano, con precedenti per falso. Gli investigatori hanno pedinato l’auto per alcuni chilometri e quando hanno avuto la certezza che fosse proprio il trapper sono intervenuti, bloccando il veicolo fermo al semaforo, all’angolo tra via Lessona e via Aldini. Pandetta ha spiegato di essere venuto a Milano per firmare un contratto discografico “milionario”: con sé aveva 12mila euro. La perquisizione domiciliare ha dato esito negativo: non c’erano né armi né droga. Il trapper ha assicurato che a breve sarebbe rientrato a Catania per consegnarsi. Gli accertamenti si sono poi concentrati sui due che erano con lui, per capire se abbiano favorito in qualche modo la sua latitanza.
Vincenzo Pandetta, in arte Niko, era salito agli onori delle cronache qualche anno fa, quando aveva dedicato (pentendosene in un secondo momento) una canzone allo zio Turi Cappello, boss catanese dal 1993 al 41-bis. Nel frattempo sono arrivati i guai con la giustizia e l’indagine della Mobile di Catania su un traffico di droga tra Sicilia e Calabria. Ieri la cattura in una città che frequentava spesso, come testimonia il filmato che lo ritrae al secondo anello blu di San Siro per il derby del 3 settembre mentre intona la hit "Pistole nella Fendi" tra gli ultrà milanisti. Nicola Palma