
Milano, 28 ottobre 2023 – “Che senso ha mantenere i cavalcavia Monteceneri e Corvetto? Perché non farli diventare il motore della riqualificazione della città?". L’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi sottopone alla platea del Forum alla Fondazione Feltrinelli dedicato alle strategie per la revisione del Piano di governo del territorio queste domande, a cui il nuovo documento urbanistico intende fornire una risposta netta: stop alle auto su quei due cavalcavia, sì al riutilizzo degli spazi in chiave pedonale e ciclabile.
“Il Pgt avrà delle regole che prevederanno la rigenerazione di queste infrastrutture, in alcuni casi con la modifica della destinazione d’uso – spiega Tancredi a margine del Forum –. Nel caso dei cavalcavia, potranno non essere più dedicati alla mobilità e riconvertiti ad altri usi. Demolire il cavalcavia Corvetto? È più probabile che venga riutilizzato come area pedonale, come indicato anche dal concorso di idee a cui hanno partecipato qualche mese fa gli studenti. L’abbattimento avrebbe un costo sia economico che ambientale". L’assessore indica due modelli da seguire: "L’High Line di New York e un’infrastruttura stradale riqualificata a Seul, in Corea (Cheong Gye Cheon, ndr). Sarebbe molto bello trasformare il cavalcavia Monteceneri in una High Line".
La «rigenerazione delle infrastrutture stradali" è il decimo punto indicato da Tancredi per la revisione del Pgt: l’approvazione della delibera in Giunta è attesa entro i primi mesi del 2024 e il sì del Consiglio comunale entro il prossimo anno. Il decalogo di Tancredi parte dal punto delle “4 città’’, cioè la Milano del futuro dovrà essere "sostenibile, equa, prossima e bella". In altre parole, precisa l’assessore, "l’indice di edificabilità base resta di 0,35 mq/mq e sarà incrementabile solo se i progetti contribuiranno a migliorare le “4 città’’".
Il secondo punto riguarda le case. "L’obiettivo della Giunta Sala è avere 20 mila nuovi appartamenti in housing sociale entro il 2035, in aggiunta agli 8 mila già in programma – continua l’assessore –. L’obiettivo diventerà raggiungibile abbassando la soglia dei 10 mila mq per prevedere interventi di housing sociale e inserendo aree per ora escluse".
Il terzo punto riprende un tema già contenuto nell’attuale Pgt, cioè incentivare la rigenerazione delle "nuove porte della città", cioè i dieci nodi di interscambio: Molino Dorino, Bonola, Lampugnano, Comasina, Cascina Gobba, San Donato, Rogoredo, Famagosta, Bisceglie, Stephenson.
Il quarto punto prevede gli studi d’area estesi a tutta la città, il quinto punta a far diminuire del 5% il consumo di suolo, sottraendo 1,5 milioni di metri quadrati di aree alla cementificazione e facendole rimanere a verde. Il sesto aspira ad allineare lo sviluppo della città alle regole del Piano Aria Clima, il settimo a incrementare le aree pubbliche, l’ottavo a rendere le regole urbanistiche più trasparenti, il nono a riequilibrare lo sviluppo di Milano e favorire il trasferimento dei diritti edificatori nelle aree meno dense.