A.L.
Cronaca

Strategie anti inflazione. Il parrucchiere di via Meda: "C’è chi porta lo shampoo per avere uno sconto"

Il carovita ha rivoluzionato la cura di sé: alcuni clienti chiedono persino di rinunciare al lavaggio dei capelli

Raffaele Russo

Milano – Presentarsi in salone col proprio shampoo con la speranza di avere uno “sconticino”. Una scena incredibile che nel negozio BelliCapelli di via Meda si è ripetuta negli ultimi tempi almeno quattro volte al mese. "La prima volta in 26 anni di attività. Capisco il problema di far tornare i conti, ma è come se uno andasse al ristorante con la bistecca comprata fuori e chiedesse allo chef di cucinargliela. Succede anche che la clientela si porti a casa la tinta. Io mi adeguo alla richiesta, facendo pagare il servizio, anche se non in modo pieno. Accampano sempre la scusa che è il prodotto cosmetico suggerito dal dermatologo. Peccato, però, che il marchio sia quello tipico da grande distribuzione", argomenta il titolare Raffaele Russo.

Tra le richieste bizzarre c’è anche quella di rinunciare al lavaggio dei capelli: "Una cosa su cui però non transigo. Questione anche di igiene". Il carovita ha rivoluzionato e non in meglio la cura di sé. A partire dalla frequenza al parrucchiere: "Prima dell’inflazione, in media un uomo o una donna tagliava i capelli una volta al mese, adesso si aspettano due o tre mesi e c’è chi si concede solo due tagli all’anno. Le donne alla piega ricorrono solo se devono tagliarsi i capelli o farsi la tinta. Quanto al colore si arriva al mese e mezzo di attesa. La ricrescita? Le clienti se la tengono e la spacciano in giro per "shatush"". Gli uomini fanno invece a meno della cura professionale della barba: "Ripiegano su rasoi elettrici o le lamette usa-e-getta".