MARIA RITA PARSI
Cronaca

Cecilia Sala e la lezione di democrazia

Quando, come Cecilia Sala, si esce vivi da un’esperienza di estrema violenza, costrizione, prigionia

Parsi Quando, come Cecilia Sala, si esce vivi da un’esperienza di estrema violenza , costrizione, prigionia, in balìa di chi...

Parsi Quando, come Cecilia Sala, si esce vivi da un’esperienza di estrema violenza , costrizione, prigionia, in balìa di chi...

Quando, come Cecilia Sala, si esce vivi da un’esperienza di estrema violenza, costrizione, prigionia, in balìa di chi può, fisicamente e psicologicamente, torturarti, umiliarti, farti perdere coscienza e dignità di te, scatenando un’angoscia di morte che - come sostiene Eric Fromm in “Anatomia della distruttività umana”- è alla radice di ogni umana angoscia, bisogna curarsi nell’immediato terapeuticamente e analizzare e gestire le difese psicologiche che, per reagire, sono state e, dopo la scarcerazione, sono messe in atto. Tra le difese psicologiche che possono contrastare questa pervasiva angoscia di morte c’è quella spirituale che può prendere il sopravvento soprattutto quando si teme per la propria incolumità. Ovvero: “Io morirò ma c’è un’altra vita”.

C’è “l’Altro Mondo”, luogo di assoluta accoglienza e giustizia nel quale ogni mio fisico tormento sarà azzerato e tutta l’energia che ho impiegato nel combattere per il Bene, la Verità, la Giustizia, diventerà un flusso capace di testimoniare ed alimentare, in tanti altri esseri umani vivi, sulla terra, il coraggio, la lotta, la contrapposizione al Male, la resilienza di cui è fatta la resistenza agli oppressori. E, ancora, la difesa psicologica del: “Io morirò ma le mie idee non moriranno mai” per sopportare l’impotenza imposta dalla prigionia, dall’imposizione che derivano da idee inaccettabili come quelle che relegano le donne al ruolo di fattrici e negano ogni autonomia di movimento, pensiero, espressione creativa, sessualità.

A Cecilia sono state negate le lenti quasi a non farle vedere l’orrida realtà; è stata mantenuta una luce fissa per mettere sotto inchiesta anche il suo sonno. E niente calore perché potesse provare il freddo dell’abbandono e nessun letto. Così, ricorrere all’energia di un bene che si fa preghiera e diplomatico lavoro collettivo per liberarla è stata ed è il magico effetto che può provare chi cresce quando trovandosi di fronte ad una delusione, ad una bocciatura, ad una persecuzione da bullismo e/o sociale e, ancor di più, di fronte ad un lutto, a un incidente, riceve il valido sostegno degli adulti- genitori-educatori-intellettuali-artisti-operatori della comunicazione- forze dell’ordine-governanti-capaci di prendere in mano la situazione e condurre un salvataggio che diventa così anche una lezione di vita e democrazia.