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Il sogno della via Gluck cantata da Celentano: "Un’oasi di verde in mezzo al cemento"

Scatta la raccolta firme fra i residenti in occasione dei 50 anni della canzone. Ecco come partecipare alla petizione di MARIANNA VAZZANA

Adriano Celentano

Adriano Celentano

Milano, 22 gennaio 2016 - Una saracinesca grigia scarabocchiata dai vandali. Oltre quella barriera, due locali. Via Gluck, civico 14. Lì nasceva 78 anni fa Adriano Celentano, “Il ragazzo della via Gluck”. Se non ci fosse stato lui, con la sua ballata presentata a Sanremo 50 anni fa (eliminata dopo la prima serata ma diventata subito popolarissima) a rendere celebre questa strada di case di ringhiera, col marciapiede striminzito, forse anche un po’ insignificante tra le lingue d’asfalto all’ombra della stazione Centrale, il nome sarebbe uno di quelli da cercare sullo stradario, sconossciuto. E invece basta pronunciarlo per evocare un immaginario che riporta indietro nel tempo. Un nome che ha la forza di smuovere un quartiere intero, tanto da spingerlo a tentare un’impresa insieme ambiziosa, nostalgica e proiettata nel futuro: creare uno sprazzo di verde tra il cemento, mezzo secolo dopo “Il ragazzo della via Gluck”.

Pippo Amato, presidente dell’Associazione Amici della MartesanaL'associazione Amici della Martesana lancia una petizione popolare rivolta al sindaco Pisapia e assessori competenti, in collaborazione con Legambiente: «Chiediamo che attraverso un progetto condiviso con gli abitanti si liberi via Gluck dal parcheggio selvaggio creando una Ztl tra via Bruschetti e viale Lunigiana». Un restyling che tocchi la strada («da ristudiare»), porti «una nuova e più adeguata illuminazione» e, «laddove possibile, alberi e aiuole, così come richiesto al Consiglio di Zona 2», che già tre anni fa aveva sposato la causa. Il sogno sarebbe «creare un’oasi verde - spiega Pippo Amato, presidente dell’Associazione Amici della Martesana - nello slargo all’inizio di via Gluck, verso viale Lunigiana», oggi un tappeto di auto in sosta selvaggia. «Si potrebbe realizzare un tutt’uno con la strada, senza dislivello». «E in mezzo al verde immaginiamo panchine, isole digitali, magari parcheggi per biciclette», continua Marco Balsamo, consigliere dell’associazione, esperto di turismo e professore alla Bicocca. Quello che importa è riportare bellezza. La molla che ha spinto i cittadini è la constatazione che «quel tratto di via Gluck, che il Comune ha accettato di preservare inserendolo tra i beni paesaggistici e culturali, meta quotidiana di turisti provenienti da tutto il mondo, è ora in stato di forte degrado».

E se la ballata di Adriano denunciava la scomparsa di campi verdi e aria pulita, ora si vuole riconquistare almeno una parte di quel mondo perduto. E non è tutto. Per il 13 febbraio è in programma un evento in via Gluck per celebrare i 50 anni della canzone. Tra i protagonisti, i rappresentanti del fan club “Il Celebre” dedicato al Molleggiato. E per l’occasione si spalancheranno anche le porte di via Gluck 14: i cittadini che vorranno potranno firmare la petizione per il restyling. Oppure, consegnare i fogli con le firme raccolte (il modulo, visibile qui sotto, si può scaricare sulla pagina Facebook “Il ragazzo della via Gluck compie 50 anni”).