GIULIA BONEZZI
Cronaca

Cento alberi nel nuovo Policlinico: "Una green road aperta a tutti. E i primi pazienti entro fine anno"

Oltre al giardino terapeutico sul tetto ci sarà un percorso a terra da duemila metri quadrati di verde. L’architetto Kipar: "Due gradi in meno togliendo l’asfalto". Il presidente Giachetti: consegna a fine settembre.

Il presidente del Policlinico di Milano Marco Giachetti davanti al Padiglione Sforza, uno dei tre del nuovo ospedale

Il presidente del Policlinico di Milano Marco Giachetti davanti al Padiglione Sforza, uno dei tre del nuovo ospedale

Le panchine di fronte al Padiglione Guardia sono sommerse di petali rosa di magnolia, e c’è chi si ferma sul vialetto asfaltato per fotografare una fioritura bianca che pare di ciliegio accanto alla chiesa dell’Annunciata, dove chi entrava il 25 marzo del 1459 riceveva l’indulgenza plenaria e dove anche ieri l’arcivescovo Mario Delpini ha celebrato la Festa del Perdono. Che è arrivata, insieme alla primavera, al Policlinico anche nell’anno in cui i pazienti entreranno finalmente, promette il presidente Marco Giachetti, nel nuovo ospedale iniziato a immaginare un quarto di secolo fa.

Pagato quasi tutto valorizzando il patrimonio immobiliare della Ca’ Granda, frutto di secoli di lasciti e di una generosità dei milanesi che "non è scontata", ricorda il presidente della Regione Attilio Fontana, ed è ancora bella viva, aggiunge il sindaco Giuseppe Sala ossevando pure che è "tutto meno che scontato" anche portare a termine un cantiere del genere in meno di sei anni (contati dalla posa della prima pietra a fine 2019), di questi tempi, a Milano. Ci lavorano ancora "seicento persone su due turni dal lunedì al sabato fino alle 23", dice Giachetti e spiega che la consegna è prevista a fine settembre. Poi ci saranno l’allestimento e il trasloco ma "contiamo di portare entro fine anno i primi pazienti" nelle degenze concentrate nei due blocchi ai lati della piastra, sul cui tetto gli architetti Stefano Boeri-Barreca-La Varra hanno progettato un giardino terapeutico da settemila metri quadrati. Ma di metri verdi ce ne saranno "forse ancora di più a terra", annuncia l’architetto Andreas Kipar dello studio Land, che per i suoi 35 anni a Milano regala al Policlinico i primi dei cento alberi previsti dal progetto “Green on the ground”.

Una novità: la Ca’ Granda farà crescere, coi soldi della Fondazione Patrimonio in cui l’ospedale, il più grande proprietario terriero d’Italia, ha valorizzato i suoi terreni, anche un giardino per tutti tra i padiglioni vecchi e nuovi. Ridisegnando i percorsi pedonali, separati da quelli carrabili per logistica, ambulanze, auto (ci sarà un parcheggio da seicento posti dall’altra parte di via della Commenda, nell’area del Padiglione Croff), in una "green road" da duemila metri quadrati di verde e 3.100 di superfici de-impermeabilizzate, "rompendo l’asfalto", per dirla col paesaggista Kipar, sostituendolo con materiali drenanti e raddoppiando così, all’interno della cittadella del Policlinico, "gli spazi in cui il suolo urbano respira. E se respira il suolo respirano anche le persone, questo vuol dire benessere".

Le piante su tetto, facciate e sui sentieri che tutti potranno percorrere nell’area dell’ospedale (in cui il "non-costruito", sottolinea l’architetto, comunque già arriva al 56%) dovrebbero garantire una temperatura inferiore di almeno due gradi rispetto al resto del centro di Milano.