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di Monica Autunno
Un guasto misterioso e una perdita a getto, una cascata d’acqua si riversa nei tubi del gas. Rete in blocco, 104 famiglie restano senza gas, acqua calda e riscaldamento. E’ avvenuto l’altro giorno a Inzago, situazione rientrata solo l’altra mattina, dopo due giorni e due notti ininterrotti di scavi e perforazioni. Un by pass d’emergenza della rete, approntato dalle squadre di Cogeser per evitare ai cittadini un disagio troppo prolungato ha consentito di riattivare in una quindicina di ore parte delle forniture. Gli ultimi riallacciamenti fra martedì e mercoledì. Per i residenti due giorni e due notti di disagi, per l’azienda, sul campo senza sosta, danni a moltissimi zeri. "Ora - dice il direttore generale del Gruppo Cogeser Sergio Facchinetti - andremo ad approfondire, riservandoci di rivalerci, a cose chiarite, sui responsabili. Per i danni, enormi, per le spese di ripristino e per eventuali ulteriori problemi causati alla rete". Un’ipotesi vi sarebbe. "Nulla si può dire, aspettiamo le certezze". Un grazie, anche con volantini depositati nelle caselle della posta, ai cittadini: "Hanno collaborato con i nostri tecnici e sopportato con pazienza disagi e scavi notturni". E una garanzia: "Nemmeno un euro del danno sarà dunque ricaricato sulle utenze".
È la stessa Cogeser a ripercorrere l’accaduto in una nota. Teatro del disastro il tratto di rete che, a Inzago, serve la via Giovanni Paolo II e il complesso di Cascina san Giuseppe, zona sud. Di qui, nel pomeriggio di lunedì, arriva la prima telefonata: niente gas. La cronaca. "I tecnici che arrivano a Inzago mezz’ora dopo la prima segnalazione, constatano che il problema non riguarda un nucleo familiare, ma ben 104". Le squadre tecniche si mettono al lavoro in assetto d’emergenza, non staccheranno per oltre 48 ore. I primi scavi esplorativi non danno esito. Nel tardo pomeriggio la scoperta: nelle tubature a tre metri di profondità scorre acqua a fiumi. Arrivano i rinforzi: si scava, si forano i tubi, si svuota. Nel frattempo, è stata individuata e bloccata la fonte da cui proviene il getto.
Per evitare ulteriori disagi al quartiere in corso operazioni "si decide di procedere con un bypass di tubature temporanee". Gas e calore tornano nella maggior parte delle case all’alba di martedì. Il giorno dopo ancora scavi, sulla rotatoria che collega via Giovanni Paolo II a Cascina san Giuseppe. Altri 2000 litri d’acqua. Poi via Turoldo, sempre con scavi e scarico. "È a questo punto che il gas ricomincia a fluire". L’altra mattina l’ultima riattivazione, in una villetta. I lavori proseguono per monitorare lo stato dei tubi alluvionati. Perforazioni e scavi hanno danneggiato il manto stradale, si procederà a breve alle operazioni di ripristino. Al momento i diversi scavi sono messi in sicurezza e recintati. "I nostri tecnici hanno dimostrato enorme professionalità, individuando il guasto e ripristinando il servizio, in tempi brevissimi, considerata la portata del danno e l’ampiezza dell’area interessata, circa 20.000 metri quadrati", ribadisce Facchinetti. Ai residenti: "I tecnici li ringraziano, per la solidarietà espressa nei loro confronti e per la pazienza dimostrata".