
L’assessore comunale al Welfare Lamberto Bertolè
Boom di stranieri nel Centro Sammartini in zona Stazione Centrale. Il Comune fa sapere che nel 2024 lo spazio in via Sammartini 120, punto unico di accesso ai servizi dedicati ai senza dimora, ha registrato 11.615 accessi, rispetto agli 8.946 accessi del 2023. Numeri che non si riferiscono alle persone ma agli ingressi, che possono essere multipli da parte della stessa persona.
Numeri che in ogni caso rappresentano un’enorme mole di lavoro – almeno 40 accessi al giorno – per i 30 operatori del Centro Sammartini (30 operatori del centro (11 assistenti sociali, 11 educatori, 2 mediatori linguistico culturali, 3 unità di personale amministrativo, 2 consulenti legali, un consulente psicologico a chiamata). Le persone effettive che hanno avuto accesso al centro Sammartini nel corso dell’anno sono 4.411. Di queste, 3.339 sono uomini, 3.583 sono di nazionalità straniera, 2.249 sono under 40.
Significativo il dato sui nuovi utenti, cioè sulle persone che hanno fatto accesso per la prima volta al centro nel 2024. Su 4.411 utenti totali, infatti, ben 2.546 (quasi il 60%) non avevano mai avuto contatti con il Centro. Di questi, la quasi totalità (85%) è di nazionalità straniera e il 57% è under 40. Le nazionalità più rappresentate, oltre a quella italiana, sono quella marocchina, egiziana e tunisina.
L’assessore comunale al Welfare Lamberto Bertolè sottolinea che "il 60% di nuovi accessi in via Sammartini è rappresentato da persone che faticano a entrare nel circuito statale dell’accoglienza: parliamo di richiedenti asilo politico o protezione che dovrebbero entrare nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria, ndr) ma che restano in un limbo burocratico e amministrativo per mesi. Sono come dei “fantasmi“. Per rimediare a questi problemi, il Comune svolge un ruolo di supplenza rispetto allo Stato". Bertolè, a questo punto, affonda il colpo: "Se ci fosse una politica migratoria un po’ meno ideologica e più pragmatica, tante persone non vivrebbero in strada. Con tutto ciò che esso comporta: aumento della marginalità e dei rischi di situazioni di disagio e di dipendenze". L’assessore lancia un appello al Governo: "È necessario rivedere le politiche per l’immigrazione e fare in modo che i tempi per la richiesta di protezione diventino ragionevoli e che i Comuni abbiano le risorse sufficienti per garantire un servizio di accoglienza".
A proposito di fondi, Bertolè aggiunge: "Abbiamo messo insieme un coordinamento di vari enti, realizzato un progetto unitario e ottenuto un finanziamento di quasi 21 milioni di euro per i prossimi quattro anni dall’Unione europea. Fondi destinati alla grave emarginazione adulta, dunque a tutti gli interventi che la città gestisce per le persone senza fissa dimora".