Cucchi
Sperimento, finalmente, un nuovo accesso alla linea 4 del metrò, partendo da Sant’Ambrogio dopo aver percorso un discreto labirinto. Me ne sento attratto, prima di scendere alla fermata Dateo, per fare ritorno a una piazza dove da tempo mancavo e che è dedicata a un sacerdote e filantropo del secolo VIII. Uscendo, da corso Plebisciti, dove abitava un importante scrittore come Vincenzo Consolo (1933-2012), subito mi appare il ristoro dell’ampio spazio elegante che la piazza sa offrire e mi immetto nella bella Libreria Centofiori, dove mi riprometto di tornare presto, perché ben fornita e gentilmente gestita.
Vedo poi una cartoleria e un bar, il Riviera, dove mi accomodo prima di proseguire nella mia semplice esplorazione, purtroppo resa meno agevole perché il buio sopraggiunge. Ma non mi do per vinto e assaporo meglio la piazza, prima di entrare in corso Indipendenza. Sono luoghi che molto spesso frequentavo da giovane, perché abitavo in zona, e nel loro carattere non li trovo sostanzialmente mutati. Entro però nella zona verde, che vedo piuttosto deserta e sono molto contento di osservare che il giardino è dedicato a uno scrittore milanese, Alberto Vigevani, che avevo ben conosciuto, e che ci ha lasciato nel 1999. Ricordo di lui opere di narrativa e di poesia (come la raccolta completa “L’esistenza“), alle quali la vista della targa e del luogo che lo onora ci invita a ritornare. Passo poi davanti a un banco di fiori, per fortuna ancora aperto e che conferisce un po’ di vivace colore al luogo già molto nascosto dal buio, pur nelle luci ai lati della non poche botteghe.
A questo punto sono incerto se dirigermi verso piazza Tricolore o accontentarmi e riprendere la via sotterranea del metrò. Ma contento per il fiato del luogo e per quanto di nobilmente letterario, tra ricordo di scrittori e presente della libreria sa offrire, torno alla fermata Dateo, munito di un libro, “Greco cerca greca“ di Friedrich Dürremmatt, di cui mi sono munito alla Centofiori.