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Febbre da Champions: attesi 70mila tifosi

Quarantamila sono tifosi, trentamila sono ospiti della Uefa o persone accreditate, 42 le telecamere per catturare in diretta ogni istante della partita. Una bella sfida per Milano di LUCA GUAZZONI

La Coppa sul palco della Bocconi

Milano 12 maggio 2016- Sono 70mila le persone attese in città per la finale di Champions League. Quarantamila sono tifosi, trentamila sono ospiti della Uefa o persone accreditate, 42 le telecamere per catturare in diretta ogni istante della partita. Una bella sfida per Milano. Dietro lo spettacolo della gara infatti c’è una lunga organizzazione, argomento discusso ieri in Bocconi (che fino a oggi esporrà la coppa) durante il convegno “The value of Uefa Champions League final”. Un’invasione, speriamo pacifica, da gestire per non sfigurare e compromettere future assegnazioni di eventi di tale portata.Ieri il trofeo dalle grandi orecchie è arrivato in ateneo con una sfilata di big: dall’ad e dg della Juventus, Beppe Marotta, all’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, dal vicepresidente dell’Inter, Javier Zanetti, all’ex ct Marcello Lippi, fino all’ex terzino rossonero e oggi osservatore Mauro Tassotti e all’ex arbitro Pierluigi Collina. Il trofeo è stato portato sul palco da Zanetti e Tassotti. «L’intenzione all’Inter è creare un gruppo forte e che possa tornare in questa competizione», ha detto durante il dibattito l’ex capitano nerazzurro ricordando la sua Champions. «Per me la finale iniziò addirittura il giorno prima, pregai molto. È una delle più grandi emozioni della mia vita».Il nodo più intricato da sciogliere, in attesa della finale, è quello della mobilità.

Per la prima volta nella storia della Uefa, il mezzo più utilizzato è l’aereo. E gli aeroporti principali di Milano non sono vicini alla città: i tifosi del Real atterreranno a Malpensa, al Terminal 1; quelli dell’Atletico al T2 e a Orio al Serio. Per non ingolfare i pullman saranno destinati 700 autobus aggiuntivi. Due le zone scelte per le “fan zone”: a Pagano si raduneranno i Blancos, in piazza Duca d’Aosta i Colchoneros. Sedi probabilmente scomode rispetto alla posizione dello stadio, «ma – spiega Dario Moneta, il responsabile del Comune – le sole con una certa dimensione utilizzabili. Verrà emesso un biglietto giornaliero a costo ribassato per la città».Una forte collaborazione, non senza intoppi, tra Comune, Inter e Milan ha permesso di completare i lavori a San Siro, fascinoso signore di 90 anni: «Ospitare un evento di questo livello era importante per il Sistema Paese», dice Francesca Sanzone, alto dirigente Figc. Il calcio è il quinto settore più importante nell’economia italiana. E tutelarlo è un dovere.