REDAZIONE MILANO

Chi sono i Les Votives, la band “chic rock” di X Factor: significato nome, gli inizi in piazza Duomo e il commento all’esibizione di Lorenzo

Milanesi, giovanissimi e con il rock nel sangue. Il gruppo non è certo passato inosservato

Les Votives a X Factor (© Virginia Bettoja)

Milano – Milanesi, giovanissimi e con il rock nel sangue. I Les Votives non sono certo passati inosservati a X Factor 2024. Con la loro esibizione su “‘Gold on the ceiling” dei Black Keys alle Autidions si erano guadagnati il pass di Achille Lauro, che ai Bootcamp di giovedì gli ha assegnato una sedia, letteralmente conquistato dalla cover "Bang Bang (My Baby Shot Me Down)” di Nancy Sinatra. Il gruppo affronterà quindi la fase di Home Visit: una sfida a quattro porta dritti ai Live (dove saranno solo tre gli artisti in gara per ogni giudice). 

I Les Votives (nome scelto perché "la musica è il nostro voto”) si è formata a Milano e qui ha mosso i primi passi. “Non c’è un leader, siamo più una famiglia – hanno spiegato i tre musicisti, di 18, 23 e 24 anni –. Abbiamo personalità differenti”. "Abbiamo suonato in piazza Duomo, facendo busking per pagare gli studi di registrazione – hanno raccontato -. Una volta abbiamo alzato 700 euro in due ore”.  Nella loro musica, un rock moderno e vibrante, le influenze di David Bowie, Rolling Stones e Beatles ma anche Kasabian, Artic Monkeys e Black Keys, in equilibrio tra presente e passato. “Facciamo chic rock, ma lo chic rock non esiste. Lo abbiamo coniato noi – hanno spiegato presentandosi ai quattro giudici -. Il nostro obiettivo  è arrivare a più persone possibile. Il nostro messaggio è ‘vivere la vita come si vuole’”. 

I Les Votives alla Home Visit dovranno aggiudicarsi uno dei tre posti disponibili per i live, vedendosela con Ibrahim Guiblawi, un’altra band (sempre milanese), i Patagarri e Lorenzo Salvetti. Proprio durante l’esibizione di quest’ultimo su “Destri” i Les Votives sono stati protagonisti di alcuni commenti che hanno fatto molto discutere sui social. Il giovane cantante veronese si è guadagnato una standing ovation con la sua esibizione sul brano di Gazzelle. Al termine della performance c’è stato uno scambio di impressioni  nella band milanese: "È così bravo?” chiede uno dei componenti al compagno, che gli risponde “No” e l’altro dice “Ah” Commenti scambiati anche con un’altra concorrente alla sedia (poi scartata) che non sono sfuggiti all’attento radar del popolo social. Parole pungenti poco “politically correct” ma che devo comunque essere contestualizzate: per il meccanismo dei Bootcamp a ogni esibizione di un “rivale” si rischia di perdere la sedia e, conseguentemente, una grande occasione. Pericolo scongiurato dalla band milanese, che sarà tra i protagonisti della (decisiva) Home Visit.