REDAZIONE MILANO

Chiara Ferragni e il pandoro-gate. L’influencer ricorre contro la multa. Fedez perde la causa, assolto l’ex ad

La star del web chiede al Tar l’annullamento del provvedimento dell’Antitrust per "molteplici vizi". Suo marito ha denunciato l’ex ad di una sua società, ma il giudice non ha riconosciuto alcuna truffa.

Chiara Ferragni e il pandoro-gate. L’influencer ricorre contro la multa. Fedez perde la causa, assolto l’ex ad

Chiara Ferragni e il pandoro-gate. L’influencer ricorre contro la multa. Fedez perde la causa, assolto l’ex ad

Chiara Ferragni, l’ex star delle influencer dalla carriera oggi un po’ appannata ha depositato, come aveva annunciato, il ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento dell’Antitrust che a dicembre ha inflitto una multa di oltre un milione di euro nei confronti delle società a lei riconducibili e alla Balocco per la pubblicità ingannevole legata alla vendita del pandoro "Pink Christmas". In particolare, i legali Fabio Cintioli e Giorgio Fraccastoro, nel ricorso hanno eccepito, come viene spiegato in una nota, "molteplici vizi dell’atto, in termini di difetti di istruttoria, carenza di motivazione ed altre violazioni di legge.

Al centro della vicenda la dichiarazione secondo cui parte degli incassi sarebbe andato all’ospedale Regina Margherita di Torino. I legali di Chiara Ferragni - che in seguito alla vicenda ha fatto una donazione di un milione all’ospedale - ritengono la sanzione dell’authority "del tutto sproporzionata rispetto alla condotta tenuta dalla loro assistita". Chiara Ferragni, nel medesimo video, aveva confermato l’intenzione di devolvere un milione di euro in beneficenza all’ospedale torinese e aggiunto che avrebbe donato anche una quota successiva, pari allo "sconto" eventuale della multa.

A seguito della notizia dei ricorsi il Codacons ha diffuso una nota in cui ha annunciato un controricorso: "Ricorreremo dinanzi al Tar del Lazio contro il ricorso promosso da Chiara Ferragni volto ad ottenere l’annullamento della sanzione elevata dall’Antitrust per il caso del pandoro Balocco". L’associazione dei consumatori "non solo contesta a tutto campo le assurde tesi difensive dell’influencer, ma in sede di ricorso chiederà ai giudici del Tar di condannare la Ferragni a risarcire tutti gli acquirenti del pandoro Pink Christmas". Intanto anche in procura si stanno definendo, in punta di diritto, i contorni del reato.

E, sempre il tribunale ieri ha reso note le motivazioni per cui è stato assolto l’ex ad di una società che fa capo a Fedez. "Non è possibile desumere alcuna finalità ingannatoria derivante dalla condotta dell’imputato e la società non è stata raggirata, poiché nulla le è stato celato", così scrive il Tribunale nelle motivazioni della sentenza con cui, a fine novembre scorso, ha assolto "perché il fatto non costituisce reato" l’ex ad della Doom srl, ossia la "Dream of ordinary madness", società del cantante Fedez e gestita da sua madre Annamaria Berrinzaghi, dall’accusa di aver architettato una truffa da 100 mila euro. Secondo l’indagine del pm Alessandro Gobbis, il presunto raggiro, scoperto dalla madre di Fedez, avrebbe riguardato la sponsorizzazione per un noto marchio di zainetti.

L’ex ad avrebbe fatto credere, secondo l’accusa poi caduta, "di aver raggiunto un accordo economico", per conto della Doom, che si occupa dell’immagine di Fedez, marito di Chiara Ferragni, con una nota azienda di zaini e materiali per la scuola (estranea alla vicenda) di 250mila euro, nonostante la cifra pattuita fosse di 350mila euro. Sempre secondo l’accusa, l’allora dipendente avrebbe fatto in modo che la differenza di 100mila euro venisse versata a una società per la quale avrebbe dovuto cominciare a lavorare di lì a poco. Per il giudice della sesta penale Paolo Guidi, l’imputato, difeso dai legali Davide Montani e Simona Ceretta, in qualità di ad "possedeva le facoltà e i poteri necessari per proporre tale formula contrattuale".

Anna Giorgi