VALENTINA TARANTINO
Cronaca

Chiaravalle, il cimitero sommerso: "Le tombe inaccesibili da mesi"

La denuncia di Paolo Brenna: "Il piano interrato è sott’acqua da febbraio e non si riesce a bonificare . Per trasferire i resti dei miei familiari ho dovuto sborsare 3mila euro. Dal Comune nessuna risposta".

La denuncia di Paolo Brenna: "Il piano interrato è sott’acqua da febbraio e non si riesce a bonificare . Per trasferire i resti dei miei familiari ho dovuto sborsare 3mila euro. Dal Comune nessuna risposta".

La denuncia di Paolo Brenna: "Il piano interrato è sott’acqua da febbraio e non si riesce a bonificare . Per trasferire i resti dei miei familiari ho dovuto sborsare 3mila euro. Dal Comune nessuna risposta".

L’intera zona al piano interrato del cimitero milanese di Chiaravalle è allagata da mesi. Questo vuol dire che, da mesi, Paolo Brenna e tutti coloro i cui congiunti riposano lì non possono lasciare un fiore o dire una preghiera davanti alla tomba dei propri cari. E le forti piogge dei giorni scorsi non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.

Ma riavvolgiamo il nastro: "Tutto inizia a febbraio scorso – racconta Brenna – quando, un giorno, io e mia mamma siamo passati dal cimitero, ma lo abbiamo trovato chiuso. Subito, ci è stato comunicato che il problema era l’allagamento del piano inferiore. Ma ci è anche stato assicurato che, in un tempo ragionevole, l’emergenza sarebbe rientrata. Insomma, bastava aspettare che il livello della falda acquifera sottostante si riabbassasse. E invece, a giugno, ancora non era cambiato niente. Così ho scritto al sindaco, sperando in un intervento risolutivo. Anche in quel caso, però, ho ricevuto in risposta, dall’assessore, un ulteriore invito a pazientare, perché il problema dipende dalla collocazione stessa del cimitero, che insiste su una zona paludosa".

In effetti, poco o nulla possono le pompe idrovore di recente istallate dai Vigili del Fuoco, dal momento che lo scarico delle acque avviene nei campi vicini e provoca un continuo reflusso verso l’area delle tombe. La particolare conformazione idrogeologica dell’area sarebbe, dunque, alla base del problema. Quel che è certo, però, è che a oggi nulla è cambiato da febbraio, tanto che Paolo Brenna e sua madre hanno, infine, preso la decisione di trasferire i familiari deceduti in un differente reparto del cimitero.

"Un’operazione che ci è costata poco meno di 3.000 euro – sottolinea ancora Brenna – tra il denaro necessario per il trasferimento e quello sborsato per rifare i marmi tombali. E immagino che non tutti, purtroppo, abbiano la possibilità di spendere tanto per un’azione che non è un capriccio, ma un’esigenza di dignità e un diritto per tutti. Da cittadino, mi sarei aspettato una qualche forma di agevolazione o, perlomeno, di dimostrazione di reale interesse da parte del Comune. E, invece, non solo non c’è stato nessun provvedimento in tal senso, ma si è proceduti a stanziare un’ingente somma per realizzare un ascensore che dovrebbe permettere di raggiungere, evitando le scale, il livello interrato. Proprio quello che, al momento, è ancora inagibile a causa dell’acqua".

La questione, che, secondo le stime degli addetti, riguarderebbe circa novemila loculi, sembra di là dal risolversi e l’avvicinarsi della stagione invernale rischia di rimandare la soluzione alla prossima primavera.