La chiesetta di Santa Maria della Neve cade a pezzi e ora è circondata da una maxi discarica. La denuncia, l’ennesima, è degli ambientalisti: "Sono gli svuota cantine. Caricano tutto su furgoni e poi scaricano dove capita". Questo è l’ennesimo disastro, hanno svuotato le cantine o i solai di qualcuno e poi se ne sono sbarazzati gettandoli in un campo agricolo - spiegano gli ambientalisti -. Prima di contattare chi effettua questi servizi, controllate se sono ditte registrate, fatevi dire dove vengono smaltite le masserizie e soprattutto fatevi lasciare una ricevuta. Va bene risparmiare ma chi non si fa dare garanzie su dove vengono smaltiti i rifiuti è complice degli inquinatori". La montagna di masserizie è stata abbandonata su un campo lungo la stradina che porta a Villamaggiore dove si trova la chiesetta di Santa Maria ad Nives, ormai circondata da rifiuti. Sorta alla fine del 1400, devastata da una "tromba d’aria di inaudita violenza nel 1850", ricostruita a inizio 1900 ora versa in condizioni drammatiche. Il clima ha colpito ancora e le ultime trombe d’aria.
L’allarme lanciato mesi fa dagli abitanti della zona è caduto nel vuoto. E ora oltre alle intemperie anche l’immondizia rischia di peggiorare le cose. Storia e leggenda si intrecciano nelle vicende della Chiesetta di Santa Maria ad Nives di Villa Maggiore. Un tempo immersa nei campi agricoli e oggi nascosta fra gli svincoli delle superstrade Binasca e Vigentina, rischia di soccombere a causa dell’incuria e delle intemperie e peggio ancora ai rifiuti. Ogni viottolo di campagna della zona, ogni piazzola di sosta, ogni accesso ai fondi agricoli viene ridotto a immondezzaio: discariche abusive che vengono rimosse dopo molto tempo. Bonifiche che hanno costi notevoli che pesano sui bilanci delle amministrazioni comunali. E appena rimosse le discariche ne spuntano di altre negli stressi punti o poco distanti.