Quell’anno, la Bulgaria diventava uno stato indipendente, Camillo Olivetti fondava la prima fabbrica di macchine da scrivere e la storia dell’automobile si apprestava a cambiare per sempre con l’uscita della Ford Modello T. Era il 1908. A Milano, mentre nasceva una squadretta col nome di Football Club Internazionale, in viale Monforte – che oggi si chiama viale Piave – veniva inaugurato uno degli hotel più rappresentativi dello stile Liberty italiano: il Kursaal Diana. Dopo oltre un secolo, quel pezzo di storia milanese si appresta ad arrendersi alle logiche di mercato che governano la città. I proprietari dell’edificio, scrive il Corriere della Sera, hanno deciso di non rinnovare la gestione alla catena di hotel “Marriott International” e così il Diana Majestic smetterà di essere un albergo. I suoi 50 dipendenti dovranno trovarsi un altro lavoro e molti degli interni Liberty subiranno un radicale “rinnovamento”.
Cosa ospiterà in futuro lo storico palazzo, al momento, non si sa. Molti stilisti lo hanno utilizzato in passato come cornice per sfilate di alta moda. Il cinema interno è diventato nel 2018 uno show room del marchio Bally e non è escluso che possa diventare un centro commerciale. Eppure tra quelle sale si è scritta la storia della città. Nel 1914 ospitò la prima edizione dell’Eicma e il 23 marzo 1921 al Kursaal qui fu scritta una pagina nera della storia italiana, conosciuta come “strage del Diana”: un attentato dinamitardo compiuto, durante il biennio rosso del primo Dopoguerra, da un gruppo di anarco-individualisti che provocò 21 morti e 80 feriti.
Ora, il sindacato Cisl sta cercando di disegnare un futuro per i 50 lavoratori del Diana. La gestione dell’hotel, Marriott International, interrogata dal Corriere, ha dichiarato: “Ringraziamo di cuore per il loro prezioso lavoro tutti i dipendenti dell’hotel, che nel corso degli anni hanno accolto e continuano ad accogliere gli ospiti e i soci provenienti da tutto il mondo. Marriott si è già attivata a porre in essere tutte le azioni di legge e di confronto con le organizzazioni sindacali per assistere e accompagnare i dipendenti, i clienti e i partner della struttura in questa transizione”.