MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, chiude Sacrestia alcolica: “Siamo stati un salotto. Al nostro posto, un hotel”

Via Conchetta, il luogo fu una “casa di piacere“ poi diventata farmacia. Il locale è rimasto per 27 anni. La titolare: “Grazie a tutti. Ora voltiamo pagina”

Le serrande abbassate per sempre, da sabato, in via Conchetta 20

Le serrande abbassate per sempre, da sabato, in via Conchetta 20

Milano – Fine di un’epoca. Oltre le serrande abbassate, quei muri custodiscono segreti di una Milano che non c’è più e che scompariranno per sempre: “Abbiamo chiuso sabato”, fa sapere Valentina Carola, della “Sacrestia farmacia alcolica“ inaugurata 27 anni fa in via Conchetta 20 all’angolo con via Ascanio Sforza dal marito Geremia Sozio, che lei ha poi affiancato tre anni dopo. Un ristorante pub con arredi vintage, drappi, sculture, divanetti e specchi in cui si mescolano le anime di tutti i luoghi che quel posto è stato. Nato oltre un secolo fa come “casa di piacere“ è poi stato convertito in farmacia dopo la seconda guerra mondiale, “quando la Curia acquistò le mura”, spiega la titolare.

Da qui, il nome “Sacrestia“. “Non una mancanza di rispetto ma un riferimento positivo. Sacrestia solo nel nome, visto che non c’è nulla di blasfemo né oggetti ecclesiastici”, chiarisce la donna, oggi cinquantatreenne, che insieme al marito – lui di origine molisana e lei abruzzese – ha saputo proseguire la storia rendendo il locale un luogo amato dai milanesi in cerca di una movida “lenta“; un luogo che non dimentica il passato e che anzi ne tiene conto, mescolando le identità che con il tempo si sono sovrapposte e stratificate tra quelle pareti.

Poi ai due si è affiancato il figlio, Geremia Antonio Sozio. E ora, perché la chiusura? “Perché una società ha acquistato tutta la palazzina. Noi eravamo in affitto, non potevamo permetterci di restare qui pagando un prezzo esorbitante. Quindi è stato inevitabile chiudere. Al posto della “Sacrestia“ nascerà un albergo di lusso”, secondo indiscrezioni. “Noi abbiamo perso non solo il posto di lavoro ma anche la casa, perché abitavamo al piano di sopra. Ma non è il momento di piangerci addosso, anzi siamo grati per tutto quello che siamo riusciti a fare in questi anni e per l’impronta che abbiamo lasciato. Il cambiamento è normale, nella vita”. E adesso Valentina Carola pensa al prossimo progetto: “Apriremo un nuovo locale sempre in zona. L’intenzione è inaugurarlo a dicembre”.

Nel frattempo, però, mette tristezza passare accanto alle serrande abbassate della ex Sacrestia. “Era diventata un salotto. Non servivamo cocktail particolari, semplicemente avevamo creato un luogo con attenzione massima all’accoglienza. Qui si sono ritrovate due generazioni: è capitato che qualcuno tornasse con i propri figli, per mostrare loro il posto in cui “papà e mamma si sono conosciuti“. Noi siamo lusingati per aver contribuito a far nascere amori ma anche solo per aver dato ai milanesi un posto così per incontrarsi”. Ora vivo solo nei ricordi.