Fine di un’epoca (di illeciti): chiuso definitivamente il campo rom di via Bonfadini

L’annuncio su Facebook dell’assessore comunale Marco Granelli. All’opera da questa mattina, giovedì 25 luglio, le forze dell’ordine. L’insediamento aprì nel lontano 1987

Milano, 25 luglio 2024 – Sono terminate le operazioni di sgombero del campo rom di via Bonfadini, “storico” insediamento milanese, da tempo immemore oggetto di lamentele e rimostranze da parte dei residenti nella zona del municipio 4. A dare notizia della conclusione dell’intervento è stato l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli, sul suo profilo Facebook. 

Due immagini della conclusione delle operazioni di sgombero (Facebook Marco Granelli)
Due immagini della conclusione delle operazioni di sgombero (Facebook Marco Granelli)

La task-force

Dalle prime ore della mattina di oggi, giovedì 25 luglio, “polizia locale, polizia di Stato e carabinieri stanno effettuando lo sgombero per la chiusura definitiva del campo rom – scrive l’esponente della giunta Sala – Il Comune di Milano, in collaborazione con la Prefettura, con un lavoro che ha visto insieme Welfare, Casa, Polizia Locale, Demanio, Mobilità, Ambiente, Municipio 4, aveva deliberato la chiusura del campo ad aprile 2024, secondo le linee guida rom approvate nel novembre 2012, dove si indicano le ragioni e le modalità per superare i campi rom”.

Tre le ragioni della “serrata”, spiega Granelli, secondo il quale “i campi sono diventati luoghi che non permettono una vita dignitosa delle persone e anzi rendono più difficile un pieno sviluppo e integrazione delle persone che li abitano, soprattutto donne e giovani; sono luoghi chiusi che alimentano la criminalità e il degrado; sono luoghi che presentano problematiche ambientali e di igiene”.

I nuclei familiari

L'iter per la chiusura era stato condiviso nell'ambito del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, coordinato dalla Prefettura. La procedura era partita con la verifica delle presenze nell'area: il monitoraggio, svolto nei mesi scorsi a cura dei Servizi sociali e della Polizia locale, aveva evidenziato la presenza di 30 nuclei familiari di nazionalità italiana ovvero circa 90 persone presenti, delle quali oltre 30 minori. Nelle scorse settimane alle persone ancora presenti nel campo, circa la metà, era stata notificata un'ordinanza che intimava loro di lasciare l'area. Valutate le situazioni di vulnerabilità dai Servizi sociali, quindici famiglie hanno accettato l'offerta di soluzioni abitative temporanee alternative in alloggi SAT, secondo la normativa in vigore, proposte in tempo utile per la ripresa dell'anno scolastico 2024/2025, al fine di non compromettere la continuità di frequenza per i minori.

Rigenerazione dell’area

A partire da oggi per l'area inizia un processo di rigenerazione a beneficio della città: verrà messa in sicurezza e quindi conferita a SogeMi per lo sviluppo e la realizzazione del progetto dei nuovi mercati all'ingrosso di Milano e l'ingresso porta Sud.

La storia

Il campo rom di via Bonfadini era ormai monopolizzato da alcune famiglie che praticavano incessantemente furti di auto e moto, ne usavano i pezzi e bruciavano le carcasse. “Proprio stanotte – chiarisce Granelli – l'ultimo incendio. Per questo siamo intervenuti, dopo che Polizia Locale con numerose indagini aveva smascherato i traffici e le condotte illecite”. Il campo era stato “aperto" nel 1987 (con delibera del 1985) e molti governi di questa città, riporta l’assessore, non erano riusciti a intervenire, a prescindere dal “colore” della maggioranza.

I campi nomadi chiusi

Il campo di via Bonfadini è il quarto dei sette autorizzati e storicamente presenti a Milano ad essere stato chiuso, in attuazione delle linee guida approvate nel novembre 2012. Nel frattempo è stata chiusa anche una ventina di campi non autorizzati ma presenti in forma consolidata, fra cui l'insediamento presso il cavalcavia Bacula (2012), via Gatto-Cavriana (2012), via Airaghi (2013), via Brunetti-Montefeltro (2013), via Rubattino (2013), via Selvanesco (2013), via San Dionigi-Porto di Mare (2014), via Martirano 39 (2015), via Bonfadini-Zama (2021), piazza D'Armi (2022), via Vaiano Valle (2022). Il percorso è basato su tre principi: soluzioni di integrazione di welfare e casa secondo le regole in vigore, contrasto a illegalità e degrado, riqualificazione del territorio. È una strategia che intende favorire l'integrazione delle persone nel tessuto abitativo della città e non mantenerle in campi che sono luoghi di degrado per queste famiglie e spesso di gravi criticità igienico-sanitarie, di sicurezza e ambientali.