"Fra bar e ristoranti, sul territorio milanese mancano all’appello circa 20mila lavoratori, da qui all’inizio dell’estate. Le figure più ricercate sono i camerieri di sala, i cuochi e poi i baristi. Molte imprese denunciano difficoltà", spiega Fabio Acampora, vicepresidente vicario di Epam-Fipe Milano, l’associazione pubblici esercizi di Confcommercio Milano, e titolare dei locali “El Porteño“.
Tanti posti di lavoro ma poche candidature. Perché le nuove generazioni si tengono alla larga dalla ristorazione?
"Di certo pesa, soprattutto se parliamo di camerieri, lo scarso appeal della figura. Eppure, con la giusta ambizione, può essere il trampolino di lancio anche per aprire un giorno la propria attività. C’è un altro tema annoso per i pubblici esercizi dove ci sono turni anche in orari serali, weekend e festivi: l’esigenza di conciliare meglio vita e lavoro. Un aspetto diventato imprescindibile nelle considerazioni dei ragazzi, dopo il Covid".
Non essendo possibile lo smart working nei pubblici esercizi, avete delle strategie per invertire la tendenza?
"Sono stati fatti degli sforzi da parte dei nostri associati, attraverso una nuova organizzazione del lavoro: stiamo cercando di portare tutti i dipendenti a lavorare cinque giorni su sette. Una decisione che comporta maggiori spese, perché è necessario aumentare l’organico; ma è un modo per combinare meglio orari e turni con le aspettative dei lavoratori".
E per il nodo stipendi?
"Se parliamo di Milano le cifre del salario mensile sono certamente superiori a quanto previsto dal contratto nazionale di categoria, fermo da poco più di due anni. Ci sono dinamiche in corso a beneficio dei lavoratori: aziende concorrenti che ai dipendenti fanno offerte di retribuzione più alte per accaparrarseli. In generale gli imprenditori sono molto attenti a creare un ambiente di lavoro piacevole".
Rimane il problema del caro-affitti.
"È certamente una questione, ma per tanti settori. Credo che le difficoltà maggiori siano per una persona single, costretta a vivere in condivisione. Forse bisognerebbe considerare come alternativa valida spostarsi nella prima cerchia dell’hinterland".
Annamaria Lazzari