ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Come combattere il caldo con il cibo: ecco i 5 consigli della nutrizionista

Per Francesca Paparella del Cdi sono da evitare fritture e alcolici in questo periodo. Un “falso mito“ il gelato come sostituto del pasto. La pizza? Solo “con juicio“

Pietro D'Agostino

Francesca Paparella è biologa nutrizionista del Centro Diagnostico Italiano a Milano e Pavia

Alcune scelte alimentari possono aiutare ad affrontare meglio questo agosto torrido, diventando utili alleati contro la spossatezza. Il primo comandamento secondo Francesca Paparella, biologa nutrizionista del Centro Diagnostico Italiano a Milano e a Pavia, è “bere, bere, bere”. “È necessario consumare almeno 1 litro e mezzo, due litri di acqua per combattere la disidratazione. Sì anche alle tisane fredde e alle acque aromatizzate con cetriolo, ananas o foglie di menta lasciate in frigo per una notte che oltre ad aggiungere sapore posseggono vitamine e micronutrienti. ”. Brutte notizie per gli amanti dell’aperitivo: “Il consumo di alcol è sconsigliato, soprattutto nelle ore più calde. Il discorso vale anche per la birra, non solo i superalcolici. Meglio optare durante l’happy hour per i centrifugati di frutta e verdura, come un succo di pomodoro. Al bando pure bibite gassate e zuccherate”.

Partiamo dalla colazione: un caffè al volo al mattino può bastare?

“Assolutamente no. La colazione deve essere sempre adeguata, anche per evitare di arrivare al pranzo con un’eccessiva fame. Io suggerisco una tazza con yogurt, frutta, semi e cereali o, in alternativa, un bel frullato”.

Quale menu è adeguato per pranzo e cena?

“L’ideale sarebbe comporre piatti unici che non siano troppo abbondanti ma che apportino tutti i nutrienti, con carboidrati, proteine, lipidi, fibre. Come le friselle con pomodorini e fiocchi di latte. O la pasta fredda con dosi abbondanti di verdure e una porzione di proteine a piacimento: pesce, come il tonno e prediligendo la cottura al vapore, o pollo, altamente digeribile, o, ancora, legumi – ma dipende dal grado di tolleranza personale, sono indicati solo se non gonfiano. A volte si può scegliere l’insalata con crostini e formaggi freschi come il primo sale o la feta. Fondamentale è la scelta del condimento: se è troppo elaborato come la maionese diventa nemico della digestione. Meglio preferire olio extravergine d’oliva a crudo con aggiunta di succo di limone che apporta vitamina C. Possiamo farcire anche delle piadine con salse leggere che possiamo preparare noi medesimi, come l’hummus o la guacamole, e le verdure. Non deve mai mancare una porzione di frutta. Invece bisogna tenersi alla larga dal consumo eccessivo di sale: un’indicazione che dovremmo tenere presente tutto l’anno perché non è amico della nostra salute. Ne consegue che gli alimenti conservati devono essere evitati”.

Altri alimenti da limitare?

“Le fritture, anche quelle di pesce, perché poco digeribili e si accompagnano a senso di pesantezza. Se si consuma il pasto fuori casa portandosi dietro la schiscetta occorre sempre rispettare la catena del freddo per evitare il pericolo di tossinfezioni alimentari”.

Il gelato può essere considerato un sostituto del pasto?

“No, è indicato come spuntino, può essere consumato se è di qualità artigianale ma sempre con moderazione: due volte la settimana al massimo se una persona è normopeso. Parliamo comunque di un alimento calorico: un gelato alla frutta apporta circa 150 calorie ogni 100 grammi che è l’equivalente di mezzo piatto di pasta abbondante”.

E la pizza ce la possiamo concedere?

“Non è da demonizzare, io la inserisco pure nelle diete purché non si debbano perdere molti chili perché apporta ben 700 calorie. Due volte al mese è indicata, preferendo le pizze poco elaborate, come l’ortolana con mozzarella e verdure che migliorano il metabolismo del glucosio, o l’ancora più semplice marinara col pomodoro”.