GIULIA BONEZZI E NICOLA PALMA
Cronaca

Ancora una ciclista investita a Milano, tamponamento lungo il Naviglio: trauma cranico, è gravissima

La bici e la Toyota che l’ha travolta stavano percorrendo via Ascanio Sforza nella stessa direzione. Cinquantacinquenne italo-peruviana ricoverata al Niguarda. Scatta l’indagine della polizia locale

I rilievi sul luogo dell'incidente (Archivio)

La serie nera non si ferma. Ancora una ciclista investita. Ancora una donna in gravissime condizioni in ospedale. Ancora interrogativi sulle possibili contromisure da adottare per consentire a chi viaggia su due ruote di utilizzare le strade della città in sicurezza. L’ultimo incidente in ordine di tempo è andato in scena ieri pomeriggio, lungo il Naviglio Pavese. Poco prima delle 17.30 , stando a una prima ricostruzione della polizia locale, una cinquantacinquenne di origini peruviane e con cittadinanza italiana è stata tamponata da una Toyota mentre stava percorrendo in bici via Ascanio Sforza in direzione periferia, dopo aver superato l’incrocio con viale Tibaldi.

La dinamica

I due mezzi stavano procedendo nella stessa direzione: la bicicletta della donna era pochi metri più avanti rispetto alla macchina, che quindi l’avrebbe urtata da dietro, forse nel tentativo non riuscito di superarla o per una distrazione del conducente. Quest’ultimo si è subito fermato per prestare i primi soccorsi e allertare il 112: la cinquantacinquenne è stata trasportata in codice rosso al Niguarda; a preoccupare i medici è soprattutto il trauma cranico riportato nella caduta. Gli agenti della polizia locale hanno subito avviato gli accertamenti investigativi per ricostruire la dinamica e verbalizzato la testimonianza dell’automobilista, italiano, sotto choc per l’accaduto. 

La protesta

Un’ora dopo lo schianto, quando la notizia dell’ennesimo incidente non si era ancora diffusa, alcune decine di ciclisti si sono ritrovati all’angolo tra via Inganni e via Lorenteggio, per ricordare con un fiore e lo striscione "Di Milano si muore" la settantasettenne che proprio in quel punto è stata uccisa venerdì sera da una drammatica carambola tra una Chevrolet e una Seat Leon. Un’iniziativa identica a quelle che ormai vengono puntualmente organizzate ogni volta che un pedone o un ciclista muore sull’asfalto.

I precedenti

Era accaduto pure nel pomeriggio del 29 agosto, a poche ore dall’investimento letale di Francesca Quaglia, la ventottenne bolognese travolta da un camion di un’azienda di costruzioni all’angolo tra viale Caldara e corso di Porta Romana: in quel caso, stando alle indagini dei ghisa, il mezzo pesante, alla ripartenza nel traffico, aveva agganciato la bici della traduttrice, trascinandola sotto le ruote per diversi metri. La donna è stata la quinta vittima in bici del 2023: prima di lei era toccato a Francesca Veronica D’Incà in piazzale Loreto, a Cristina Scozia in corso di Porta Vittoria, ad Alfina D’Amato in piazza Durante e a Tianjiao Li in via Comasina, finiti nell’angolo cieco di un camion e investiti senza possibilità di scampo.