ANNA MANGIAROTTI
Cronaca

L’eterno riposo (da ricchi) al Cimitero Monumentale di Milano, un lusso da 2mila euro al mese: “Status symbol senza tempo”

Aste milionarie per tre edicole del camposanto nobile di Milano. “Quotazioni che stupiscono”. Dai Bocconi ai Falck, Motta e Mondadori: qui i ricordi delle grandi famiglie. “C’è la lista d’attesa”

In alto l’edicola Annoni (aggiudicata per 2,45 milioni). A sinistra la Zapelli (757mila) e sopra la Frova (507mila)

In alto l’edicola Annoni (aggiudicata per 2,45 milioni). A sinistra la Zapelli (757mila) e sopra la Frova (507mila)

Milano – Regno silenzioso delle anime, il Cimitero Monumentale di Milano. Ambìto luogo incantato. “Affittare“ un’edicola funeraria (meglio, aggiudicarsene la concessione per 99 anni) può comportare un esborso pari al canone di un trilocale in centro: 2mila euro mensili. Nel mercato immobiliare dobbiamo ormai comprendere le tombe. L’asta pubblica, metodo scelto dal Comune per garantire trasparenza e accessibilità, nell’assegnare tre monumenti si è conclusa con questi risultati: a 2,45 milioni di euro è stata aggiudicata l’edicola Annoni, per cui Palazzo Marino aveva fissato una base di 477mila euro; per l’edicola Frova sono stati offerti 507mila euro (base: 389mila); per l’edicola Zapelli l’offerta economica conclusiva è di 757mila euro (da 372mila iniziali). Siamo, com’è noto, nella città dei prezzi impossibili. “Tali quotazioni comunque mi sorprendono” commenta Carla De Bernardi, presidente dell’Associazione Amici del Monumentale, impegnata a ricordare che questo è un cimitero, prima di tutto, oltre che un museo (con 12.000 monumenti). “Il suo fascino si nutre della sua doppia anima – riflettoni gli assessore ai Servizi Civici e alla Cultura, Gaia Romani e Tommaso Sacchi – perciò il nostro impegno è tener ben bilanciato l’equilibrio. Tra concessioni ai privati di vere e proprie opere d’arte, esposte a cielo aperto, in un giardino, e la salvaguardia di questo luogo di memoria e di riposo”.

Nel salvaguardarlo e valorizzarlo, appunto, vari restauri sono stati realizzati proprio grazie all’intervento degli Amici del Monumentale. E che la Frova stesse andando in rovina preoccupava la signora Carla, che la ritiene la più bella delle tre edicole: “Infiltrazioni d’acqua dalla cupola, avevamo osservato durante un sopralluogo, stavano danneggiando un magnifico affresco di Mosè Bianchi, che al Cristo deposto dalla Croce aveva dato il volto, bellissimo, del suo parente Pompeo Mariani, pure artista. La concessione della tomba, per lascito testamentario, era finita all’ospedale Fatebenefratelli e se ne erano perse le tracce. Ora ci auguriamo ritorni ad essere come la vollero, per i loro defunti, i Frova (diventati ricchi costruendo traversine di legno per le ferrovie), incaricando del progetto l’architetto Beltrami nel 1888/89”.

Come un palco alla Scala, o una panca in Duomo, una tomba al Monumentale ha rappresentato infatti uno status symbol per le “famiglione” milanesi. Bocconi, Erba, Pirelli, Dompè, Falck, Motta, Alemagna, Campari, Rizzoli, Mondadori, per fare qualche nome d’imprenditori ritrovatisi accanto ad altri personaggi, illustri per diversi talenti (vedi Toscanini), in questa città dei morti, in origine destinata ad accogliere tutti. “Anche Berlusconi – si aggiunge nella cronistoria – avrebbe voluto l’edicola Moretti, realizzata nel 1929 dall’architetto Federico Rampazzini nel 1928, che richiama il mausoleo di Teodorico a Ravenna. Un tempietto ambìto anche per far riposare in pace don Giussani: per lui invece ne fu progettato poi uno più contemporaneo da un designer, quasi ad erigere un luogo di culto. Misterioso quindi è rimasto il nome di chi ottenne la concessione della Moretti, assegnata dal Comune alla cifra record, nel 2019, di 900mila euro. Già sorprendente”. A proposito di cifre, va ricordato che la concessione è un processo che richiede non pochi anni, nel reperirne i titolari, e capire se sono interessati a portarla avanti o farla decadere. Prassi che dovrebbe essere stata applicata, non vogliamo dubitare, anche per l’Annoni e la Zapelli. E sono centinaia le persone in lista di attesa per avere una tomba al Monumentale.

Piccola città inaugurata nel 1866, concepita da Carlo Francesco Maciachini su 180mila metri quadrati, poi ampliati tra gli anni Trenta e la fine del Novecento, fino agli attuali 250mila metri quadri. Non più oltre si potrà estendere il camposanto. Ormai meta anche di torme di turisti curiosi di passeggiare nell’aldilà: opportuno un biglietto d’ingresso? Gratuiti, peraltro, gli eventi che sempre Carla De Bernardi cita: “A spese nostre, abbiamo invitato Giacomo Poretti (del trio con Aldo e Giovanni) a mettere in scena i Santi Agostino e Ambrogio per 400 spettatori. E l’opera “Lullaby”, omaggio a persone comuni – i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss – morte nel 1993 durante l’attentato mafioso di via Palestro, al Pac, da Maurizio Cattelan realizzata per la sala del Tempio Crematorio”. Nel 2022 Cattelan la donò al Comune: “Spesso – disse l’artista – la memoria è aiutata dagli oggetti”. Certo, anche mucchi di macerie raccolte da una demolizione, allora presentate dal Comune nell’ambito del progetto “Ninna Nanna”, semplicemente.