
Cinema Ariosto
Milano, 1 ottobre 2019 - Rimarrà chiuso il cinema Ariosto e chissà per quanto tempo non ci si potrà più sedere sulle sue belle poltroncine rosse. Un cartello appeso, da ieri, sul cancello del monosala in via Ariosto al 16 si limita a informare laconicamente che «l’attività è momentaneamente sospesa». Una decisione obbligata dopo il crollo di una parte del controsoffitto. L’episodio risale a domenica sera, poco dopo le 20.30, mentre era in corso la visione di “E poi c’è Katherine” con Emma Thompson e in sala c’erano 60 spettatori su 200 posti disponibili. A rimanere ferita una coppia di anziani, lui di 79 anni e lei di 72, che, colpiti dal pannello sbriciolatosi all’improvviso, hanno riportato un leggero trauma cranico e sono stati portati all’ospedale in codice verde. Per loro nessuna grave conseguenza da un punto di vista fisico ma tanto spavento, come per tutto il pubblico presente che all’inizio, sentendo un boato, aveva pensato a un’esplosione, ipotesi rivelatasi priva di fondamento. La sala, una delle più storiche di Milano, dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco, rimane inagibile. Ieri pomeriggio sono saltate le due proiezioni di «Red Joan» di Trevor Nunn, film biografico dell’ultima stagione proposto a un prezzo speciale per la rassegna «RiVediamoli». Ed è stata annullata, di sera, la prima visione di «Aquile Randagie», drammatico di Gianni Aureli su gruppo di scout che si oppose al fascismo. Il gestore dell’Ariosto, ossia l’Anteo, si è organizzato nel pomeriggio con un banchetto all’esterno per rimborsare gli spettatori che avevano acquistato biglietti in prevendita.
La chiusura temporanea non ha fatto piacere a chi è affezionato alla programmazione selezionata dell’Ariosto. All’insegna della qualità, sin da quando venne inaugurata l’attività cinematografica nel 1948. Sotto la gestione della famiglia Bruciamonti è passato il meglio del cinema d’autore, come Stanley Kubrick, Michelangelo Antonioni, Claude Chabrol. Anche dopo il 2015, quando la sala ha preso il nome di Ariosto SpazioCinema e il gestore è diventato Anteo, la predilezione per le pellicole di spessore non è mai venuta meno.