Milano, 14 gennaio 2019 - Si infittisce il mistero di Zhao Huipeng, 40 anni, scomparsa da via Paolo Sarpi il 19 marzo del 2018. Svanita nel nulla, come nel più oscuro dei misteri. Sul caso ci sono alcune certezze e molti dubbi. Zhao ha la famiglia in Cina e un fidanzato con il quale viveva in Sarpi, la Chinatown milanese, lui faceva servizio di consegne a domicilio. Dal 18 marzo nell’appartamento in cui i due vivevano insieme è sparito tutto: vestiti, documenti, telefono e computer, letteralmente non c’è più alcuna traccia di lei. Ma ci sono evidenti tracce di sangue, che non erano state rilevate in una prima fase di indagini. Il fidanzato, sentito nell’imminenza della scomparsa di lei, ha raccontato che il 14 marzo avevano litigato, lei avrebbe fatto i bagagli e se ne sarebbe andata.
Da quel momento le loro strade si sarebbero divise e lui, da innamorato ferito, non l’avrebbe più cercata. C’è un ultimo messaggio che risulta inviato dal cellulare di lei alla sorella tramite WeChat, applicazione simile a WhatsApp: «Penso di essere incinta. Ora il mio ragazzo si arrabbierà». L’ultimo segnale della sua esistenza. Poi, il vuoto. Più nessuna risposta ai messaggi della sorella, né a quelli dei genitori e delle amiche. L’allarme lo fa partire la sorella da Shenyang, coinvolgendo subito le autorità e l’ambasciata italiana in Cina. La sorella è convinta che sia successo qualcosa di molto grave.
«Dove è finita mia sorella? Aiutatemi a cercarla». La famiglia Huipeng attraverso l’avvocato Mauro Straini lancia di nuovo un appello perché le autorità italiane non dimentichino questo caso. Mia sorella non è scomparsa, non lo avrebbe mai fatto. Non è da lei, poi era convinta di essere incinta. Sono passati mesi, si sarebbe fatta viva, le è successo qualcosa di molto grave. Per ora si è mobilitata anche la comunità cinese a Milano, sarebbe stata la comunità attraverso il portale Huarenwang a rintracciare il compagno della donna. Lui ridadisce di averla persa di vista il 14, ma ci sarebbe un altro messaggio inviato alla sorella il 19 dello stesso mese in cui racconta di un litigio avvenuto con il fidanzato. Questa è una delle incongruenze da cui sono partite le indagini che a distanza di mesi però non hanno portato a nessun risultato concreto. Di Zhao non si sa più nulla. Tornata in Cina? I familiari, i primi a lanciare l’allarme, l’avrebbero saputo.
Era a Milano senza il permesso di soggiorno e non ci sarebbero mai stati voli in partenza a suo nome. Se qualcuno l’ha ospitata in Italia si sarebbe fatto vivo, ma soprattutto, come sostiene la famiglia lei per prima non avrebbe mai interrotto i rapporti con loro. Non c’era motivo. Negli ultimi mesi anche il fidanzato è irrintracciabile e non vive più in Italia.