
Cani antidroga
Il quartiere dello spaccio diventa super sorvegliato speciale. Non soltanto dalle telecamere, ma anche da parte di vigilantes privati. Il progetto è tutto sperimentale e partirà nei palazzi di via Alberto Da Giussano. Regione Lombardia ha infatti stanziato 200mila euro per la sicurezza nei quartieri e nei caseggiati Aler, mettendo dentro anche quelli di Sant’Eusebio. "Si tratta di un primo intervento, a carattere sperimentale", ha spiegato l’assessore regionale Riccardo De Corato, che nella lista degli edifici ha inserito anche quelli di Sant’Eusebio, che da anno sono sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine e delle istituzioni. "L’obiettivo è quello di identificare i responsabili di atti di inciviltà e di eventuali reati, oltre che di acquisire eventuali prove in caso di indagini giudiziarie", ha spiegato il sindaco Giacomo Ghilardi. Già due anni fa il primo cittadino aveva sollecitato Aler per firmare un protocollo d’intesa e studiare le azioni necessarie a isolare la criminalità e dare respiro ai residenti di Sant’Eusebio. Se da un lato le forze dell’ordine continuano a fare pressione sulle famiglie che gestiscono lo smercio di droga, dall’altro l’amministrazione chiedeva un piano per consolidare la sicurezza all’interno dei caseggiati. Oltre al censimento dell’assegnazione di box e cantine dei palazzoni di via da Giussano, i cui sotterranei rappresentano una sorta di zona franca in mano ad abusivi e pusher, Aler e Comune avevano concordato la creazione di una rete di videosorveglianza per controllare gli edifici. Interventi che erano rimasti sulla carta e che ora trovano i fondi direttamente dalla Regione. Oltre alle telecamere ci saranno anche degli agenti privati. «Il compito della vigilanza sarà quello di supporto e ausilio alle forze dell’ordine – ha sottolineato Ghilardi -. Telecamere e vigilanza servono in particolare per segnalare all’autorità di pubblica sicurezza le occupazioni abusive entro le 48 ore, così da intervenire in flagranza di reato senza aspettare il provvedimento dell’autorità giudiziaria e procedere allo sgombero. È un’azione che ci interessa molto, perché si contestualizza nel nostro piano di installazioni di telecamere e che va a sostegno degli abitanti, che spesso segnalano atti delinquenziali. Ogni zona della nostra città deve appartenere ai cittadini onesti".