
I vicini: «Una donna gentile e riservata. Sentivamo spesso dei rumori, anche durante la notte. Il figlio era sempre a casa con i genitori. Un tipo un po’ problematico»
"Una donna gentile e riservata, appassionata del suo lavoro di maestra e attenta agli studenti più problematici". Così le amiche e le colleghe ricordano Daniela Guerrini, la 68enne scomparsa un mese fa, che aveva insegnato nel difficile quartiere di Sant’Eusebio e aveva vissuto per qualche anno a Cusano Milanin prima di arrivare a Cinisello. Per la sua morte, avvenuta la notte del 16 marzo alla Multimedica di Sesto, è stato ora arrestato il figlio Gianrico Dario Ricci, tassista 36enne, a valle delle indagini degli agenti della Squadra mobile guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo. Daniela viveva insieme al marito, molto più anziano, in via XXV Aprile. Proprio in quell’appartamento sarebbe stata, secondo gli investigatori, picchiata ripetutamente con calci e pugni. Un’aggressione che le avrebbe causato "gravissime lesioni interne", tanto da portarla poi alla morte. L’uomo è accusato di maltrattamenti reiterati negli anni. Il tassista era già stato denunciato dalla madre nel 2020, sempre per lesioni. Da quanto è emerso, la storia di violenze domestiche sarebbe ancora più lunga: l’ex educatrice sarebbe stata vittima di aggressioni fisiche quasi quotidiane da parte del figlio. A rafforzare il quadro accusatorio contro il 36enne sono state fondamentali alcune intercettazioni ("Lo sai com’è fatto...", avrebbe detto il padre a un parente), le testimonianze raccolte e i risultati degli accertamenti medico-legali. "Sentivamo spesso dei rumori, anche nella notte – hanno raccontato alcuni vicini –. Nei giorni precedenti alla morte di Daniela, non avevamo più visto nessuno dopo l’ennesima serata di caos. Ci eravamo preoccupati. Poi avevamo rivisto la luce dal loro appartamento. Il figlio era sempre a casa coi genitori. Un tipo un po’ problematico".
Era stato lui a chiamare i soccorsi quella notte. A sanitari e forze dell’ordine aveva parlato di una caduta a causa di un malore. La donna, secondo quanto raccontato dai vicini, stava infatti lottando contro un tumore al cervello. Tuttavia, le lesioni trovate su tutto il corpo, con un’emorragia interna e una costola fratturata, non erano compatibili con la ricostruzione del 36enne. Che, dopo la morte della madre, aveva avuto una crisi per la quale era stato necessario un ricovero in trattamento sanitario obbligatorio. Le indagini sono ancora in corso. Dalle prime ricostruzioni, pare che il tassista fosse adirato con la madre per la decisione di affittare un appartamento di famiglia.