
L'ultimo saluto a Cino Tortorella (Ansa)
Milano, 27 marzo 2017 - A Milano è il giorno dell'addio a Cino Tortorella, l'indimenticabile Mago Zurlì dello Zecchino d'Oro, morto giovedì a 89 anni. La salma dell'attore e presentatore ha fatto il suo ingresso nella basilica di Quinto Romano - quartiere dove Tortorella viveva con la famiglia - accompagnata dai canti del Piccolo coro dell'Antoniano. Nella chiesa di piazza Arpino, a nord ovest di Milano, in prima fila davanti all'altare i figli e la moglie. "Il bello deve ancora incominciare", ha detto il parroco dando il via

I FIGLI: AVEVA SEMPRE TANTI PROGETTI - Nel corso del funerale hanno preso la parola i quattro figli, Davide, Guido, Chiara e Lucia, raccontando il padre attraverso l'ultima pagina dell'autobiografia del genitore, 'C'è vita dopo la vita. Non abbiate paura", pubblicata nel 2016. "Ne leggiamo un pezzettino a testa, come se fossimo allo Zecchino d'oro - dice Davide, il maggiore dei quatto, introducendo il fratello e le sorelle - Nostro padre fra i tanti suoi progetti, e ne aveva sempre uno, ha trovato il tempo di scrivere la sua autobiografia, uscita di recente. Nell'ultima pagina racconta la sua posizione nei confronti della fede".
LA COMPAGNA: IL MIO SOGNO SPOSARE UN UOMO COSI' - "Io sono stata la compagna di Cino Tortorella per 40 anni - ha detto la compagna Maria Cristina - ma lui è stato il mio compagno di vita per molti più anni perché fin da quando l'ho visto in tv da piccola io ho detto: sposerò uno così. Era il mio sogno da bambina e per 40 anni sono stata insieme al mago Zurlì perché lui per me era un mago e il genio della lampada, un padre straordinario e un marito eccezionale. Era un uomo giusto onesto e buono per il quale nel mondo c'è poco posto. Ma lui era così".
LA CAMERA ARDENTE AL PICCOLO - Questa mattina nel foyer del Piccolo Teatro in via Rovello si è svolta la camera ardente. L'attore, autore e presentatore - originario di Ventimiglia e arrivato a Milano giovanissimo - aveva infatti frequentato l'accademia di Giorgio Strehler. Durante la cerimonia il primogenito, Davide, ha rivelato l'ultimo grande sogno del padre: voleva realizzare un film-documentario contro l'obesità infantile. "Era un grande appassionato di gastronomia - ha ricordato il figlio che ha fatto per questo mettere sulla bara rosmarino e peperoncino tra i fiori - e per questo gli stava molto a cuore educare le famiglie a far mangiare bene i bambini. Faceva sue delle battaglie e ci si buttava a capofitto".
