Partiamo dai numeri post-nubifragio del 25 luglio. Il Comune, alla presentazione della Green Week in programma dal 26 settembre al 1° ottobre – 350 eventi con un minimo comune denominatore: il cambiamento climatico – fornisce una stima aggiornata dei danni sul verde: 5.426 alberi caduti, tra cui: 1.266 alberature stradali e 4.160 alberi nei parchi, giardini, edifici. L’amministrazione, inoltre, afferma di essere intervenuta sulle chiome di 2.760 alberi, di aver compiuto verifiche su 11.690 alberi e di aver messo in sicurezza 1.760 località.
Il censimento delle piante distrutte dal nubifragio è quasi completo, mancano ancora i numeri definitivi sui danni al Parco Forlanini e al Parco della Cave. Palazzo Marino, intanto, sta pensando alle soluzioni per far tornare il numero di alberi alla situazione pre-25 luglio entro un paio d’anni, nella previsione più ottimistica. L’assessora al Verde e all’Ambiente Elena Grandi assicura: "Ripiantumeremo gli alberi che abbiamo perso, che sono oltre 5 mila. Magari non li pianteremo tutti nello stesso punto dove sono caduti, non tutti saranno dello stesso tipo di quelli caduti e magari non tutti saranno ripiantumati nella prossima stagione agronomica. Però nel giro di un paio di anni lo faremo".
L’obiettivo è indicato, ma le risorse economiche per raggiungerlo non sono ancora sicure. Grandi afferma che una stima esatta sui danni al verde provocati dal nubifragio non c’è ancora, anche se il Comune, alla Regione, ha comunicato una stima, per difetto, di 50 milioni di euro, cifra necessaria per avviare con il Governo la procedura di riconoscimento dello stato di calamità naturale e ottenere il conseguente risarcimento economico per i danni provocati a Milano nella notte tra 24 e 25 luglio. L’assessora, però, nota che "per ora non sono arrivati fondi dal Governo, a parte pochi soldi per rimettere a posto le scuole. Comunque siamo fiduciosi". Il Comune è convinto che prima o poi i fondi nazionali arriveranno. Nel frattempo la Giunta conta sulla raccolta fondi lanciata per sostituire gli alberi caduti: "Abbiamo avuto una grande risposta da cittadini e aziende. L’altro giorno ho ricevuto anche una bella telefonata dai genitori di Luca Marengoni (il 14enne morto nel novembre 2022 dopo essere stato travolto da un tram in via Tito Livio mentre andava in bici al liceo Einstein, ndr) che avevano lanciato una raccolta fondi per il verde insieme a Legambiente dopo la scomparsa del figlio. Vogliono mettere a disposizione tutti i soldi che hanno raccolto (40 mila euro, ndr) per la ripiantumazione degli alberi caduti, in una zona limitrofa a quella dell’incidente".
Il tema della ripiantumazione sarà affrontato nei dettagli nel convegno di mercoledì prossimo a Palazzo Reale inserito nel programma della Green Week. "Puntiamo a una nuova visione del verde che dovrà tener conto dei cambiamenti climatici", spiega l’assessora, che parla anche del progetto Il Bosco di Sant’Ambrogio, che potrebbe essere utilizzato anche per mettere un po’ di verde in Darsena: "Il progetto è curato da studenti e punta sul verde verticale. Ci piace perché in parallelo stiamo studiando l’ipotesi che il lato della Darsena sotto il muro di viale D’Annunzio, un tratto frequentatissimo, possa avere una parete verde per mitigare gli effetti dell’isola di calore in Darsena. Ne ho già parlato con la soprintendente. Anche l’assessore al Demanio Emmanuel Conte è favorevole. Mi piacerebbe lanciare una manifestazione d’interesse rivolta agli studenti di architettura per realizzare un progetto per la Darsena. Sceglieremo il progetto più accattivante e più utile".