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Cioccolatini per la ricerca. I volontari Airc nella piazze: "Lo screening salva la vita"

La testimonianza di Annalisa che guarita grazie a una diagnosi precoce. Oggi fa la volontaria e racconta la propria esperienza agli studenti nelle scuole .

Cioccolatini per la ricerca. I volontari Airc nella piazze: "Lo screening salva la vita"

di Annamaria Lazzari

MILANO

Gli esami di screening e la ricerca scientifica possono salvare la vita. Annalisa Sabato, 51enne milanese, che nella vita fa l’impiegata nelle telecomunicazioni, lo ha provato sulla sua pelle. Infatti, dieci anni fa, dopo una mammografia eseguita per puro scrupolo, ha scoperto di aver un tumore al seno: "Non avevo sentito alcun nodulo tramite autopalpazione. Ho fatto l’esame di mia iniziativa, avendo superato i 40 anni. I dottori hanno visto subito che qualcosa non andava e mi hanno trattenuto per l’ecografia. Quando è arrivata la diagnosi non è stato facile. Però fondamentali sono state le parole dei medici dell’Istituto nazionale dei Tumori: "Facendo ora la mammografia, si è salvata la vita. Se avesse atteso altri due anni, sarebbe stata nei guai seri. Ma non si deve preoccupare: l’abbiamo preso in tempo, noi la salveremo e lei guarirà"". L’epilogo è stato proprio questo ma prima c’è stato un percorso in salita. Al 2013 risale la mastectomia al seno destro: "Non è stata una passeggiata, ci ho messo un po’ per trovare il coraggio di guardarmi allo specchio. Ma non mi sono lasciata abbattere. Sarebbe stato l’inizio della fine" argomenta Annalisa. Poi, tre anni dopo, è seguita la decisione in chiave preventiva di farsi asportare ovaie e tube, come ha fatto l’attrice Angelina Jolie. Una scelta dopo la scoperta in seguito a un test di essere portatrice di una mutazione genetica (al gene Brca2), associata ad un aumento di rischio non solo di cancro alla mammella ma anche all’ovaio. "Avevo già avuto casi in famiglia.

Mi hanno caldamente consigliato di procedere all’operazione: del tumore all’ovaio, purtroppo, non esiste ancora un valido screening". Oggi Annalisa, guarita, conduce una vita normalissima a fianco di un compagno e seguendo sempre le partite del Milan, di cui è tifosissima. Racconta la sua esperienza nelle scuole ed è in prima fila a raccogliere fondi per la ricerca come volontaria di Fondazione Airc. Proprio oggi, 11 novembre, ci sarà anche lei in una delle numerose piazze, assieme ad altri volontari di Fondazione Airc, per distribuire i "I Cioccolatini della ricerca" (a Milano ad esempio in piazza Cordusio o in corso Vittorio Emanuele II mentre fino a domani sarà presente al City Life Shopping District un laboratorio Airc per scoprire il percorso delle donazioni). L’iniziativa – all’interno de "I Giorni della ricerca" - serve a sostenere in modo concreto i circa 6mila ricercatori Airc, al lavoro per avvicinare sempre di più la ricerca alla cura per tutti i tipi di tumori.