ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Il re del circo: "Quella volta in piazza Duomo con 18 elefanti"

Dall’esibizione nello spiazzo del Verziere all’impresa del 1983.: Flavio Togni, l’artista più premiato a Montecarlo torna a sorprendere a Milano

Flavio Togni nel 2011, quando riceve il Clown d’Oro al Festival del circo di Montecarlo

Nel 1967, a otto anni, vestito come un maragià, si è esibito in groppa a un elefante nello spiazzo del Verziere. Durante l’Epifania del 1977, in testa a una parata di animali, ha percorso corso di Porta Ticinese e nel 1983 - a 23 anni - ha replicato portando diciotto elefanti in piazza Duomo. Anche se ha viaggiato ovunque nel mondo (incluso New York, Washington e Mosca, dove gli è stato dato il privilegio di montare il tendone in piazza Rossa) Flavio Togni, quinta generazione della famiglia circense, ha un legame speciale con Milano. Adesso, dopo 16 anni, l’artista più premiato al festival del circo di Montecarlo (con un Clown d’Oro e 3 Clown d’Argento) torna sotto la Madonnina con il suo "American Circus". Lo show - fino al 22 novembre in piazzale Cuoco - è il primo spettacolo in Italia dopo 18 mesi, in cui è successo di tutto: Togni si è ammalato di Covid a Mosca mentre era in tour in Russia. "Abbiamo approfittato del tempo ’sospeso’ per organizzare uno spettacolo curato nei dettagli, con tanti nuovi artisti" dice. Nella "brigata" di 130 persone ci sono trapezisti volanti e funamboli colombiani, saltatori dall’Ucraina, acrobati e altri artisti da ogni continente. E poi gli animali: 34 cavalli (spagnoli, lusitani, arabi) e 11 tigri. "Sono la mia passione. Quando da piccolo i miei genitori non mi vedevano più in giro sapevano che mi avrebbero trovato o alla scuderia dei cavalli o dall’addestratore delle tigri per accarezzare i cuccioli…" dice l’artista diventato famoso per gli spettacoli di equitazione, le esibizioni di elefanti e lo show dei grandi felini.

Adesso (a 61 anni) continua ad allenare i cavalli che va a scegliersi in Spagna. "Li prendiamo a 2/3 anni. All’inizio il cavallo si muove da solo nel ’cerchio magico’ poi impara a stare nel tondino con altri suoi esemplari. Ci vogliono due anni di addestramento, per due o tre ore al giorno, prima che siano pronti per esibirsi". Poi "come degli atleti" gli animali si allenano ogni giorno, per un’ora e mezza. E quando arriva l’età della pensione? "Nessuno è destinato all’abbattimento per l’alimentazione umana, per noi sarebbe inaccettabile dopo 20 anni assieme. Vivono nei maneggi". Poi ci sono le magnifiche tigri: sette del bengala dal manto dorato, due tigri bianche e le due rarissime dal manto rosato. "Sono tutte nate in cattività. Sono 60 anni che non esiste più l’importazione dai Paesi d’origine". Da tre anni è il figlio di Flavio, il 24enne Bruno Togni, ad essere diventato il loro domatore. È dal 1990 che Flavio Togni ha iniziato un programma di riproduzione in cattività di tigri rare, dopo un omaggio da un collega americano di Burma, dal manto rosato, e Shiva, tigre bianca. Le ultime discendenti dal manto rosato sono due femmine di tre anni: Ruby e Vichy. "La madre non aveva abbastanza latte per tutti i cuccioli. Ruby l’abbiamo allevata noi col biberon". Non vivono tutto il tempo in gabbia avendo a disposizione recinti all’aperto. "Mai stato aggredito da una tigre" assicura Flavio mentre strofina la sua guancia al muso della sua "Rubacuori".