Città d’arte. E perché no? È in fase di completamento la rotatoria di via Don Milani all’ingresso del centro abitato con la scritta Locate di Triulzi città d’arte. Una iniziativa lanciata dall’amministrazione comunale per un luogo impregnato di cultura e musica che trova le sue radici nei secoli scorsi. Tutto è cominciato con l’avvio dell’iter per il riconoscimento di città per il paese di Locate. "Vuole essere un primo passo verso il riconoscimento che l’amministrazione sta chiedendo al Ministero che comprende il passaggio a città e l’istituzione di una bandiera ufficiale del paese - spiega il sindaco Davide Serranò -. Locate di Triulzi ha alle spalle un percorso artistico importante, riconosciuto attraverso l’inserimento nei percorsi del Fai e testimoniato da monumenti quali il palazzo di Cristina di Belgioioso o il Santuario della Fontana. Innumerevoli sono le iniziative musicali, artistiche, mostre che da anni si succedono sul nostro territorio, non da ultimo Amazing Day (nella foto un artista che ha partecipato all’evento) che ha attirato street artist internazionali. Locate pur rinnovandosi con una piazza di recente realizzazione ha saputo conservare i caratteri di piccolo borgo, esempio raro nel sud Milano". E passeggiando per le vie di Locate l’arte si vede e si sente. A partire dalla storia di Cristina di Belgioioso, per non parlare del santuario di santa Maria ad Fontem, un gioiello arricchito da affreschi vari. "Diventare città è il nostro obiettivo - dice il sindaco - e se Locate fosse riconosciuta città d’arte sarebbe un fregio per tutti i locatesi che l’amore per l’arte ce l’hanno nel Dna. Mas.Sag.
Cronaca"Città d’arte" La scritta il primo passo