
La pubblicità per i divani Busnelli con Franco Battiato firmata da Gianni Sassi (1971)
Milano – È stata inaugurata oggi nel parco di Citylife, la "Passeggiata Gianni Sassi", dedicata Gianni Sassi editore, fotografo, intellettuale e pubblicitario di avanguardia, nonché fondatore della Cramps Records, etichetta discografica di culto della scena milanese degli anni 70.
Chi era Gianni Sassi
Gianni Sassi, nato a Varese nel 1938 ma milanese d’adozione fin dalla gioventù, fu uno delle figure più importanti della cultura tra anni 70 e gli anni 80 a Milano. Figura ibrida, fotografo, grafico, editore, discografico fu innanzitutto – come si diceva allora – un agitatore culturale.

Il divano di Battiato
Tutto inizia a Milano nel 1962 quando, insieme a Sergio Albergoni, apre l’agenzia di pubblicità Al.Sa, che realizza campagne anticonvenzionali per grandi marchi importanti come Politoys, Mapei e Moët&Chandon. Memorabile quella per i divani Busnelli del 1971 con protagonista un giovane Franco Battiato.
Parallelamente si dedica alle altre sue due grandi passioni, la musica e la poesia. Crea le copertine di dischi degli artisti più innovativi del periodo, come gli Osage tribe (“Un falco nel cielo”), il primo Franco Battiato di “Fetus” e “Pollution”, I Giganti (“Terra in bocca”), Pfm (“Chocolate kings”) e soprattutto gli Area.
I crampi e gli Area
Proprio dal sodalizio con gli Area nasce l’idea di buttarsi nel mercato discografico con una propria etichetta. Sempre, naturalmente, con uno sguardo controcorrente. Nel 1972 nasce così la Cramps Records (Cramps è la parola inglese per “crampi” ma è anche l’acronimo di Clubs, Records, Agency, Management, Publishing, Spettacoli). Sotto etichetta Cramps usciranno dischi entrati nella storia della musica italiana, a cominciare proprio da “Arbeit macht frei” degli Area (1973). Fu poi il turno di Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Roberto Ciotti, Skiantos.
Riviste per tutti i gusti
Insieme all'attività pubblicitaria e discografica, Sassi diede vita anche a una serie di riviste, incentrate sulla “comunione” impossibile tra arte, industria ed economia. Nascono così la rivista d’arte “Bit”, quella su design “Caleidoscopio” , “Humus” sulla ceramica, “Alfabeta” (letteratura), “La Gola” (enogastromia).
Poesia a Milano
Sassi infine fu l’ideatore di un progetto unico nel suo genere, il Festival internazionale Milano-Poesia, che portò a Milano alcuni dei più innovativi autori internazionali tra il 1984 e il 1992. Tra le sue ultime creazioni, nel 1990, anche Ubi fluxus ibi motus, mostra curata da Achille Bonito Oliva alla Biennale d’Arte di Venezia. Sassi morì per un tumore nel 1993, a soli 55 anni.