NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, la folle sfida dei baby climber: in bilico su un’antenna televisiva

Seguaci di Dedelate crescono, in due sono saliti in cima a un pennone in via Silva. Selfie e video della ‘bravata' sono finiti sui social

Uno dei due adolescenti che hanno scalato l’antenna televisiva di via Silva

Uno dei due adolescenti che hanno scalato l’antenna televisiva di via Silva

Milano - Seguaci di Dedelate crescono. Peccato che non ci sia molto da imparare, per usare un eufemismo, dalle spericolate gesta del climber nativo di Sondrio e dei suoi Metacops, se non la scriteriata arte di mettere a rischio la propria vita scalando monumenti o palazzi per farsi un selfie.

L’ultima crew che sta provando a macinare contatti web è composta con ogni probabilità da minorenni (a giudicare dai volti lasciati parzialmente scoperti dai passamontagna) e ha come sigla MW. Due di loro, nei giorni scorsi, hanno postato un video che dà prova della scalata di un’antenna televisiva in via Silva a Milano: i filmati mostrano i due ragazzini che puntano l’obiettivo e arrivano fino in cima, su una sorta di pennone che offre una base a dir poco precaria per i piedi di chi ci sta sopra.

Finita? No, perché “l’impresa” non vale nulla se non viene immortalata. E allora i due si soffermano per diversi secondi (non si sa quanti) a scrutare l’orizzonte e a riprendersi in bilico sul vuoto, mostrando in lontananza le tre torri di Citylife e l’intera zona dell’ex Fiera.

Stando a quanto emerge dall’analisi dei profili, lo stesso gruppo avrebbe messo nel mirino qualche tempo fa l’Arco della Pace. I medesimi profili raccontano pure che il gruppo è nato pochissimo tempo fa, visto che gli adepti virtuali sono nell’ordine di poche centinaia. Niente a che vedere con i numeri di Dedelate, che viaggia su ben altre cifre (pure in fatto di denunce). La cronaca breve delle sue ‘bravate’ parte dalla notte dello scorso 21 maggio, quando raggiunge la Madonnina e si fa una foto sulla guglia maggiore del Duomo. Nell’elenco degli edifici ‘violati’ figurano pure San Siro e il Castello Sforzesco. A luglio, finisce nel mirino il Duomo di Firenze.

Sempre d’estate, i ghisa di piazza Beccaria suonano alla porta di casa: gli specialisti del Gruppo operativo anti-contraffazione lo indagano per invasione di edifici e danneggiamento (anche se il diretto interessato farà sapere di non aver mai intaccato nulla). Nel frattempo, i follower sono raddoppiati a quota 242mila. E arriviamo al 2025: prima la Basilica di San Gaudenzio, l’edificio sacro simbolo della città di Novara, con altezza della guglia a 100 metri; poi l’incursione all’Ariston nei giorni del Festival di Sanremo, in barba alle stringenti misure di sicurezza. Chi ne monitora i contributi social non ha potuto non notare diversi messaggi pubblicati per incoraggiare chi segue il suo esempio: “Centinaia di ragazzini al giorno mi scrivono dicendo di essere riusciti a uscire di casa, a vivere, anche solo esplorando qualche casa abbandonata – recita uno –. A differenza di molti influencer qui sui social, cui non frega nulla delle persone ma solo dei soldi, a me piace vedere i ragazzi che non vogliono avere limiti ma vogliono vivere non ascoltando i giudizi altrui”.

Post come questi sono stati rimossi dalla piattaforma, evidentemente perché ritenuti pericolosi per l’effetto emulazione, ma Dedelate dà la colpa ai “poteri forti” e invita a seguirlo su un profilo di riserva. “Questi ragazzi sono sempre più spavaldi e sicuri – mette in guardia Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi – occorre un maggior coinvolgimento delle famiglie e delle scuole per fermare questa deriva comportamentale”.