Milano, 23 settembre 2018 - L'obiettivo, ambizioso, è togliere dalle strade il maggior numero di senzatetto. Un obiettivo che il Comune intende perseguire con un investimento di sette milioni di euro e un aumento di 300 posti nelle strutture milanesi, ogni giorno e per tutto l’anno. Posti dedicati in particolare ai senza fissa dimora più fragili o irriducibili della strada, quelli che si rifiutano di andare nelle tradizionali strutture comunali. Non a caso l’ampliamento dell’offerta in termini quantitativi si inserisce in un miglioramento dell’accoglienza in termini qualitativi: il concetto di centro di accoglienza esclusivamente notturno diventerà marginale e sarà affiancato da soluzioni che puntano ad andare oltre la logica emergenziale.
La giunta punta su tre nuove soluzioni alloggiative per realizzare la svolta nella gestione dei clochard, grazie a un bando da oltre 2,4 milioni di euro. La prima soluzione è denominata «housing first e housing led» ed è dedicata agli irriducibili: 50 posti in appartamenti in cui i senzatetto saranno seguiti da tutor che li aiuteranno a prendersi cura della casa e a provare a trovare un lavoro. La seconda soluzione è l’accoglienza in microstrutture collettive in cui, pur non essendoci l’autonomia di un appartamento vero e proprio, almeno 60 senza fissa dimora potranno essere accolti 24 ore su 24, non solo di notte. La terza soluzione sono le macrostrutture collettive, gli attuali dormitori comunali che mettono a disposizione 500 posti, dormitori che però modificheranno completamente il loro attuale funzionamento, trasformandosi in luoghi aperti tutto il giorno, non solo per la notte. L’amministrazione ha previsto anche una quarta soluzione, 80 posti per clochard con particolari vulnerabilità di tipo fisico, psichico o relative alle dipendenze. ù
La riforma nell’aiuto ai senzatetto passerà per un paio di bandi da 280 mila euro in totale pensati dal Comune per trovare soggetti, associazioni o gruppi di cittadini capaci di gestire gli spazi sopradescritti. Un’ulteriore gara da 4,2 milioni di euro – soldi provenienti dal Programma operativo I relativo al Fondo di aiuti europei agli indigenti – punta a individuare enti del Terzo settore capaci di immagazzinare e fornire ai centri comunali i prodotti per i kit dei clochard: indumenti, prodotti per l’igiene personale e alimenti.
L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, intanto, parla di «investimento straordinario e mai fatto prima» e sottolinea che «l’obiettivo è fare un passo avanti promuovendo un cambiamento negli interventi di prima accoglienza». L’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato, infine, commenta: «Conosciamo bene il modo di operare di Majorino e Sala e vorremmo essere chiari: prima l’assistenza per i clochard italiani che sono sempre di più. No a corsie preferenziali per stranieri o migranti».