Ottavio
Alvarez*
aumento dei contributi dei lavoratori domestici (colf, badanti, babysitter) ha portato alla ribalta il tema dei costi effettivi che si devono affrontare quando si assume una figura professionale di questo tipo. Spesso ci si limita a valutare stipendio netto e contributi previsti dalla legge, ma vanno aggiunti anche tredicesima e Tfr, assicurazione, sostituzione dell’operatore nel suo mese di ferie o in malattia. La Cooperativa Sociale Sant’Anna 1984, specializzata nell’assistenza domiciliare, intende fare un po’ di chiarezza sui costi relativi all’assunzione ma anche su alcuni rischi connessi. L’importo dovuto effettivamente per assumere una badante risulta in linea con quello richiesto da una cooperativa come Sant’Anna 1984: inoltre questa scelta fa evitare una serie di rischi di cui spesso le persone non sono a conoscenza. Molti non sanno che assumendo qualcuno, per essere in regola con l’Agenzia delle Entrate, bisognerebbe disporre di un reddito mensile pari almeno al triplo dello stipendio erogato. Inoltre, assumendo un operatore domiciliare si diventa a tutti gli effetti un datore di lavoro con responsabilità illimitata: qui il rischio di incorrere in vertenze. Rischio piuttosto elevato, visto che la casistica ci dice che circa il 70% dei rapporti di lavoro con badanti si conclude con una vertenza, anche per motivi futili. Non tutti sanno che le attività che una badante può svolgere sono regolamentate: ad esempio non possono fare le grandi pulizie, ma solo lo stretto necessario e nello spazio dove vive l’assistito. Oppure possono sorgere problemi con gli orari di lavoro, ad esempio nel caso di straordinari durante la notte. Le risorse di Sant’Anna 1984 sono formate all’interno della società. In media per assumere una ventina di persone facciamo circa 2.000 colloqui. Oltre che a Roma, Sant’Anna 1984 ha aperto il primo marzo una nuova sede a un passo da Milano, a Cernusco sul Naviglio.*Direttore strategico
Sant’Anna 1984