
Presidio sotto il Consiglio regionale durante la Commissione a porte chiuse. Il direttore generale Poli ha rivelato l’interesse del gruppo francese Thales.
Ancora uno sciopero, ancora grandi attese. I lavoratori di Siae Microelettronica ieri mattina hanno lasciato la sede di via Buonarroti, per arrivare davanti al Consiglio regionale, insieme al sindaco di Cologno Stefano Zanelli, all’assessore al Lavoro Andrea Arosio e a Elena Dorin, segretaria generale della Fiom Milano. Un presidio per richiamare il colosso delle telecomunicazioni alle sue responsabilità. "Siamo ancora qui per l’ennesima convocazione della Commissione regionale Attività produttive, in cui cerchiamo di avere risposte dalla proprietà dopo l’ormai cronica crisi di liquidità e produttività – ha spiegato Mauro Piersante, dipendente Siae e delegato Fiom Cgil –. A oggi non è ancora stato erogato lo stipendio di gennaio. Questo è il primo impatto pesante per le famiglie. Vogliamo capire se Siae ha ancora possibilità di avere un futuro. Abbiamo bisogno che l’azienda richieda almeno un anno di proroga degli ammortizzatori sociali per avere una boccata di ossigeno".
Oggi si concluderà la procedura di composizione negoziata della crisi aperta sei mesi fa, ma restano ancora troppe incertezze. Nella Commissione a porte chiuse, il direttore generale di Siae Stefano Poli ha rivelato l’interessamento, avviato a gennaio tramite la società pubblica Leonardo, del gruppo francese Thales a rilevare l’azienda. Mercoledì i vertici del gruppo francese incontreranno a Palazzo Lombardia l’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi e in questa occasione l’interessamento potrebbe essere formalizzato. Nel frattempo Finlombarda si è detta disponibile a concedere un prestito ponte di 6 milioni di euro per garantire la necessaria liquidità e assicurare la continuità aziendale.
"Su questa vicenda restano non pochi punti interrogativi – ha denunciato Onorio Rosati (Avs) – sia per quanto riguarda la governance della nuova società sia per le condizioni che i nuovi partner chiederanno al loro ingresso. Fondamentale sarà capire cosa sarà scritto nella parte finale della parte negoziata, così come le caratteristiche del nuovo piano industriale. Ciò che però serve sapere sono le garanzie di salvaguardia occupazionale, anche a fronte di impegni finanziari pubblici. Infatti, mentre stanno per arrivare nuovi investitori, l’azienda nel frattempo sta definendo le procedure per un ridimensionamento del personale oggi occupato. A breve tornerò a chiedere la convocazione in commissione delle parti sociali per un aggiornamento".